Privatizzazione, missione di sviluppo inclusivo e trasformazione del servizio postale sono elementi centrali per poter continuare a servire con efficacia il cittadino nei suoi nuovi bisogni dell’era digitale: fattore chiave per assicurare la competitività del Paese e una solida prospettiva di sviluppo della nostra economia.
Lo si legge in una nota di Poste Italiane a commento delle decisioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni sulle modalità di erogazione del servizio postale universale.
È una trasformazione che parte dalle mutate esigenze dei cittadini che sono stati coinvolti in questo processo per capire, a fronte dello strutturale declino dei volumi postali, quale fosse il livello di servizio che oggi risponde ai reali bisogni di comunicazione postale: la richiesta principale che arriva oggi dal mercato è la certezza della data di recapito, non che arrivi tutti i giorni; nei casi in cui una lettera o un documento abbiano carattere di urgenza si è disposti a pagare di più, così come già avviene per gli oggetti ordinati su internet.
Questa riforma consente a Poste di mantenere e preservare la sua missione di servizio universale e di inclusione attraverso un processo, la privatizzazione, necessario per garantire la capacità di finanziare la sua crescita e l’innovazione della sua offerta di servizi. Il percorso di condivisione maturato con tutte le Istituzioni sulla necessità e la direzione del cambiamento e le decisioni di ieri dell’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni sono un segnale fortissimo che il Paese dà, anche all’Europa, della sua capacità progettuale e di orientamento al futuro perchè accelera la trasformazione di Poste; una trasformazione che mette al centro il cittadino e orienta risorse pubbliche e gli investimenti dell’azienda verso un futuro di sviluppo sostenibile al servizio di un Paese moderno.