
Falsi premi assicurativi per oltre un milione di euro riscossi da un agente che invece di versare la somma incassata alla propria compagnia, l’ha utilizzata a fini personali. Dieci le famiglie truffate e rimaste con il cerino in mano, senza cioè ottenere alcun risarcimento. Una truffa assicurativa come ne accadono in tutta Italia, ma quella andata in scena a Cosenza tra il 2006 e il 2009, è diventata oggetto di un’interrogazione parlamentare di 19 deputati Pd, primo firmatario Ernest Carbone, che chiedono al Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, “quali iniziative urgenti anche normative il Ministro intenda adottare onde evitare il reiterarsi di altri simili episodi a danno dei consumatori”.
“In data 24 marzo 2010 - scrivono i deputati - il tribunale di Cosenza, Sezione GUP, con sentenza n. 209 del 2010, passata in giudicato –, ha condannato il signor Umberto Paladini ad anni uno e mesi undici di reclusione e euro 600,00 di multa per aver commesso i reati di cui agli articoli 640 (truffa) e 646 del codice penale (appropriazione indebita) a danno di dieci clienti dell’agenzia Allianz Ras spa di Cosenza di cui era agente contitolare; l’attività criminosa, protrattasi dal 2006 al 2009, ha fruttato al suddetto agente un illecito profitto complessivamente pari ad euro 1.060.000,00 circa, corrispondente ai premi assicurativi versati dai clienti raggirati ai quali sono stati consegnati, di volta in volta, polizze assicurative valide ma fatte risultare come « stornate », vale a dire annullate”.
I deputati chiamano in causa anche l’Isvap, l’Istituto di Vigilanza (ora sostituito dall’Ivass) che “appare all’interrogante assoggettato alle compagnie assicuratrici che, in forza del preponderante potere economico detenuto, esercitano un’influenza certamente maggiore rispetto a quella prodotta dai singoli consumatori, a tutela dei quali l’istituzione in parola dovrebbe operare”.