
Un altro passo in avanti nel lungo cammino della fusione tra Unipol e Fonsai. La stessa società bolognese e Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni, che daranno vita a UniSai, si adeguano alle richieste della Consob e riapprovano i bilanci 2012 che saranno sottoposti alle assemblee a partire da oggi. I documenti contengono la riesposizione dei risultati dell’esercizio 2011, oggetto di contestazioni della Consob già a dicembre.
L’aggiustamento ha avuto impatti solo per Unipol che dall’adeguamento ha visto aumentare l’utile consolidato 2012 di 28 milioni a 469 e i ricavi di 43 milioni su un totale di 14.614 (lo 0,29%). A Unipol la Consob ha contestato di non aver corretto nei conti 2011 “la classificazione e valutazione dei titoli strutturati” in linea con quanto fatto nel 2012.
Alla richiesta del perché non avesse recepito le correzioni, Unipol ha risposto ribadendo la “non condivisione” per i rilievi e ha evidenziato “gli impatti trascurabili” sui conti, con una correzione di 7 milioni su un attivo patrimoniale di 39,57 miliardi. “In via ulteriormente prudenziale” la compagnia bolognese ha deciso di riesporre i dati 2011 e riapprovare i bilanci 2012. Dalle richieste Consob è emerso che nel 2012 Unipol, affinando le modalità di valutazione del portafoglio di titoli strutturati, ha dovuto ridurre di 240 milioni il fair value (valore di mercato) di 48 titoli strutturati, principalmente emissioni di special purpose vehicles e credit linked notes, in bilancio per 2,8 miliardi. Un’azione di ricalcolo avviata mentre la Consob, sollecitata dal pm milanese, Luigi Orsi, titolare delle indagini sull’ex gruppo dei Ligresti, in estate avviava un’analisi tuttora in corso del portafoglio strutturato di Unipol per assicurarsi che il valore di bilancio (6,23 miliardi a fine 2012) fosse veritiero e non andasse a penalizzare Fonsai nella fusione.
Per quanto riguarda l’ex gruppo Ligresti le contestazioni della Consob, già emerse in passato, riguardano la drastica rivalutazione della riserva sinistri fatta nel 2011, per 517 milioni imputabile a esercizi precedenti. Anche in questo caso si è proceduto a riesporre i dati 2011, che hanno registrato una riduzione di 339 milioni delle perdite, spostate sull'esercizio precedente, senza peraltro “alcun impatto sui dati patrimoniali ed economici dell’esercizio 2012”.