Anche l'ultima compagnia di assicurazioni coinvolta, la Milano assicurazioni, ha approvato il progetto di fusione che porterà alla nascita di UnipolSai. Con un voto plebiscitario, pari al 99,96 per cento del capitale presente in sala (il 67,60 del capitale complessivo) e lo 0,003 per cento dei voti contrari, un'assemblea quasi lampo (un paio di ore) ha dato il disco verde all'operazione. Presente in sala anche la Norges bank, che ha alzato la sua quota nel capitale della compagnia dal 2,014 al 3,395 per cento.
L’ipotesi di un voto contrario degli azionisti di risparmio della Milano fino a qualche tempo fa era tutt’altro che infondata, visto che alcuni di loro ritengono che la fusione proposta sia lesiva degli interessi della loro categoria. Ma proprio di recente la stessa Unipol ha acquisito oltre il 26 per cento delle azioni di risparmio Milano, che unite al 2 per cento che già controlla Fondiaria dovrebbero mettere al riparo da voti contrari (il capitale di questa categoria di azioni è molto frammentato). E comunque, ci ha pensato l’amministratore delegato del gruppo, Carlo Cimbri, ad illustrare i rischi di rimanere isolati, per la Milano fuori dalla mega-compagnia assicurativa post fusione.
“A mio parere le prospettive di redditività e apprezzamento autonome della Milano sono largamente inferiori rispetto a quelle che avrebbe integrandosi con UnipolSai” ha spiegato, aggiungendo: “Nell’immediato non ci sono necessità di aumento di capitale per la compagnia, ma stand alone sarà più fragile e quindi non è da escludere che in futuro possano essere necessari aumenti di capitale”.
Il rappresentante del Movimento di difesa dei consumatori ha espresso la sua contrarietà ed ha votato contro la fusione, come aveva fatto il giorno prima all’assemblea Fonsai.