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Una mattinata di studio e di riflessioni, un confronto per approfondire ciò che è stato fatto – guardandosi indietro – e per intercettare cosa sarà. A partire dalle partnership, in divenire, fra Terzo Settore e pubblica amministrazione.
All'auditorium “Bisoffi”, a Verona, si è chiuso così il seminario organizzato da Euricse in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. L’evento – dal titolo “La riforma del Terzo Settore. Stato dell'arte e questioni applicative alla luce dei decreti correttivi”– ha focalizzato l’attenzione sulle recenti novità e, più in generale, sulla portata inedita del Codice del Terzo Settore. “Il cantiere è aperto e operoso”, ha detto Alessandro Lombardi, direttore generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, “Ma abbiamo creato solide fondamenta per lavorare insieme”. Padrone di casa, attento al tema e alle sue applicazioni, Alberto Minali, amministratore delegato del Gruppo Cattolica Assicurazioni, nella mattinata di giovedì ha inaugurato la giornata di lavori. “Cattolica – ha detto – è l’unico gruppo assicurativo che ha costruito un Osservatorio dedicato: l’ha fatto perché il Terzo Settore deve avere molta più riconoscibilità e molta più nobiltà rispetto a ciò che è stato in passato. Grazie, allora, a chi forma l’Osservatorio e, attraverso elevate competenze tecniche, mantiene il passo con una normativa in continuo divenire”. La conoscenza, ha spiegato Minali, è l’incipit di tutto: “Noi vogliamo rispondere a un’esigenza: conoscere. Per poi dare risposte efficaci, per essere al fianco degli operatori del Terzo Settore e per dare loro strumenti davvero utili”. Un modo, ha aggiunto, per sostenere un comparto rilevante per l’Italia: “Cosa sarebbe il nostro Paese senza il Terzo Settore e senza le molteplici forme di protezione che offre?”.
A disciplinare il comparto è stata, come noto, la recente riforma del Terzo Settore. Profondo esperto della legislazione non profit, ricercatore di Euricse, docente all’Università del Molise e componente del Comitato scientifico dell'Osservatorio del Terzo Settore di Cattolica, Antonio Fici ha quindi ripercorso l’architrave della norma. “Più che di riforma del Terzo Settore dovremmo ormai parlare di nuovo diritto del Terzo Settore. In questo modo si rende esplicita la portata epocale della normativa”. Tra le novità introdotte con i decreti correttivi Fici ricorda: “A partire dalla proroga del termine per l'adeguamento degli statuti: termine rinviato di sei mesi. Di enorme rilevanza sistematica e impatto pratico è il comma 1-bis, inserito nell’articolo 22 sull’acquisto della personalità giuridica da parte di associazioni e fondazioni del terzo settore. La novità colma un vuoto, semplificando la vita a quegli enti già costituiti che aspirano a qualificarsi come enti del terzo settore. L’articolo 22, infatti, prevede una procedura particolare, semplificata e rapida (rispetto a quella ordinaria di cui al d.P.R. 361/2000), mediante la quale gli enti del terzo settore possono divenire persone giuridiche ed ottenere così il beneficio della responsabilità limitata di cui all’articolo 22, comma 7, del Codice”.