![](https://asefibrokers.com/sites/default/files/styles/notizie-medium/public/notizie/Fiba_36.jpg?itok=O7on9Mpk)
“Basta con il gioco delle tre carte. Non è possibile andare avanti”. Il segretario generale della Fiba Cisl Giulio Romani, abbandonando il tavolo per il rinnovo del contratto del credito, insieme agli altri sindacati ha definito “una non trattativa, quella che Abi ha portato avanti sino ad oggi, facendo rientrare dalla finestra quello che usciva dalla porta nell’incontro precedente”.
Oggi i sindacati si riuniranno per prendere le decisioni relative all’ulteriore mobilitazione della categoria, “a meno che – ha dichiarato il segretario della Fiba – non ci sia un ripensamento serio da parte di Abi”.
L’incontro di ieri aveva visto Abi riproporre posizioni già presentate, e soprattutto riconfermare rigidità sull’insieme delle proposte della piattaforma sindacale, dal modello di banca, all’occupazione, sino alla parte economica. “Quest’ultima - dichiara Romani - è una proposta che hanno mistificato in 80 euro medi in oltre tre anni. Ma visto che questo importo include pattuizioni preesistenti come gli scatti di anzianità e la base di calcolo del Tfr, la vera proposta si riduce a 30 euro medi lordi per lo stesso periodo di tempo. Ma non è questo il vero problema. Abi dimostra di considerare il precedente contratto inesistente se intende ridiscutere tutto ciò che la categoria ha conquistato in 50 anni di contrattazione. Inoltre, continua a chiedere investimenti da parte dei lavoratori per il risanamento del sistema bancario. Tutto ciò in assenza di assunzioni di responsabilità da parte di chi ha dissestato il settore. Un solo caso come quello di Mps o Carige costa più di quanto viene a costare il rinnovo del contratto di lavoro. Le cose vanno male per i lavoratori, ma non certo per i top manager le cui retribuzioni continuano a lievitare”.
“Infine - conclude il segretario Fiba - se è vero che il sistema ha dei problemi, non saranno certamente i 300 milioni del costo del lavoro a risolverli. Se i lavoratori devono mettere dei soldi dentro al pozzo vogliono sapere chi mette cosa e come, affinché venga coperto. Fuori dalla metafora, vogliamo discutere di strategie e visioni, vogliamo condividere un progetto di rilancio del sistema, ma Abi non ce lo permette”.