Il Presidente di Anapa, Vincenzo Cirasola, non molla la presa e dopo la decisione della Covip di chiedere al Ministero del Lavoro di procedere al commissariamento del Fondo Pensione Agenti, ha rivolto una lettera al sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Massimo Cassano, per chiedere un’ultima mediazione nel tentativo di salvare il Fondo.
Se venisse approvato il decreto di amministrazione straordinaria del Fondo Pensione Agenti avrebbe infatti, secondo Cirasola, un effetto deleterio in primis per gli iscritti al Fondo e poi per l’intero settore assicurativo che vedrebbe profondamente indebolito il sistema previdenziale complementare a favore degli agenti di assicurazione. “Ci risulta – scrive Cirasola - che nel corso dell’ultima riunione dello scorso primo aprile avvenuta presso il Ministero del Lavoro, alla presenza dell’ANIA e dello SNA, quest’ultimo si sia impegnato entro il termine di 15 giorni a dare una risposta se accettare o meno l’ultima proposta avanzata dall’associazione delle imprese sul piano di salvataggio oppure se rinunciare all’apporto finanziario dell'ANIA e quindi gestire in proprio FONAGE. Al riguardo, Le chiediamo delucidazioni in merito alla risposta fatta pervenire dallo SNA. E’ mai arrivata tale risposta? O è presumibile che la richiesta della Covip di commissariamento sia un effetto della mancata risposta dello SNA o, peggio ancora, dell’assenza dei componenti di rappresentanza agenziale all’assemblea del Fondo convocata lo scorso 30 marzo?”.
L’eventualità del commissariamento del Fondo è da scongiurare in tutti i modi, soprattutto se si considera che tre su quattro delle parti sociali hanno raggiunto l’accordo per il salvataggio del fondo, nei termini che Lei stesso ci aveva proposto durante il nostro ultimo incontro del 18 febbraio scorso, basato sulla trasformazione immediata del regime incontribuzione definita, sull’aumento del contributo straordinario da parte delle imprese a € 20 milioni, integrato dall’aumento di almeno € 100 di quello ordinario, in modo paritetico di ulteriore € 100, da parte degli agenti attivi (fermo restando la contribuzione di 2° livello). “Questo piano – conclude Cirasola - seppur non generoso, permette di evitare il commissariamento che, invece, indubbiamente, arrecherebbe un pregiudizio economico assai più grave a carico degli agenti in attività. A ciò va aggiunta una più ottimistica valutazione del disavanzo prospettico, grazie alle plusvalenze provenienti dalla rivalutazione di alcuni titoli investiti, che se sostenibili sul piano tecnico, permetterebbero il salvataggio di Fonage in modo meno drastico con equi sacrifici a carico sia degli agenti attivi sia dei pensionati, i quali vedrebbero attenuarsi anche l’entità dei tagli così come prospettati nella prima ipotesi che contemplava un contributo di soli € 16 milioni una tantum”.