
Aegon come UnipolSai. Se nel nostro Paese ha fatto notizia la fuoriuscita dall’Ania del gruppo assicurativo bolognese, non meno rumore scatena la decisione di Aegon di abbandonare a fine anno l’ABI (Association of British Insurers).
Il chief executive del gruppo, Adrian Grace, ha spiegato che è necessario guardare avanti. “Stiamo entrando in una nuova era, molto stimolante”, con il governo inglese che incoraggia l’innovazione, in quanto vuole portare avanti l’agenda di radicale modernizzazione verso il digitale, al fine di soddisfare le esigenze dei consumatori.
“La strategia di Aegon è quella di modernizzare la nostra proposta, continuando a implementare la nostra piattaforma di offerta multicanale, attraverso prodotti a rendimento garantito, nuove soluzioni previdenziali e di protection focalizzando la proposta sul servizio di consulenza”, ovvero le coordinate base della tecnologia digitale.
“Con questo obiettivo ben preciso in mente, pensiamo sia arrivato il momento di separarci dall’ABI e concentrarci sul processo di modernizzazione per raggiungere i nostri propositi e mettere la nostra esperienza a disposizione del governo e delle autorità di regolamentazione Del resto l’evoluzione recente del mercato ha fatto sì che oggi gran parte delle nostre linee di business esulino dalle competenze dell’ABI”.
Si tratta delle stesse motivazioni fornite lo scorso mese di agosto da Legal and General quando la compagnia decise di compiere lo stesso passo e uscire dall’Associazione degli assicuratori britannici.