Ne parla con Asefibrokers Manfredo Sciarretta, amministratore delegato di EDGE

In un mercato sempre più dinamico e competitivo, EDGE continua a rafforzare la propria posizione con un piano di sviluppo basato su acquisizioni strategiche, puntando sull’acquisizione di realtà consolidate come RP Several.
In questa intervista, Manfredo Sciarretta, amministratore delegato di EDGE, esplora le motivazioni alla base di queste scelte strategiche, l’impatto delle normative recenti e l’evoluzione del brokeraggio in un panorama sempre più influenzato dall’innovazione digitale e dall’Intelligenza Artificiale.
L'ingresso di RP Several in EDGE segna un passo importante nel consolidamento del gruppo. Quali sono gli aspetti principali che vi hanno spinto a scegliere RP Several?
L’ingresso di RP Several non solo porta in dote 80 professionisti altamente qualificati e oltre 10.000 clienti gestiti (clienti pubblici, multiutility, comuni, consorzi e strutture sanitarie e profili corporate), ma anche, e soprattutto, visione comune, competenze specialistiche (negli ambiti cyber risk, rischio sanitario-clinico, cauzioni, rischi tecnologici e nella gestione sinistri), radicamento nei territori, approccio innovativo e qualità dei servizi.
L'integrazione di RP Several come influirà sulla vostra posizione nel mercato del brokeraggio e nel Nord-Est in particolare?
L’integrazione di RP Several garantirà un importante presidio del Gruppo nel mercato del brokeraggio assicurativo dell’Italia nord-orientale, con sedi a Trieste, Pordenone, Udine, Vicenza, Mirano, Mestre e Montebelluna (che si aggiungono a quelle già presenti a Verona e Udine) e si inserisce nella strategia di EDGE volta a realizzare la piattaforma di consolidamento dell'intermediazione leader in Italia.
Quali sono gli obiettivi principali di EDGE nei prossimi anni? Proseguirete nella crescita per linee esterne?
L’obiettivo, come anticipato, è realizzare la piattaforma di consolidamento dell'intermediazione leader in Italia, attraverso una strategia di crescita inorganica nel frammentato mercato italiano del brokeraggio assicurativo.
L’azienda porta avanti questa strategia con successo dal 2019 con più di 10 operazioni già completate in modo indipendente e integrate con successo fino ad oggi.
Nella prossima fase di crescita, EDGE intende rafforzare la specializzazione in specifiche linee di business e con la presenza sul territorio, attirando broker e imprenditori con competenze uniche e specialistiche di settore.
Come giudica l'obbligo di copertura assicurativa per le aziende in caso di calamità naturali? Comporterà qualche cambiamento per l’attività dei broker? Cresce la sensibilità delle aziende verso questa tipologia di rischio?
EDGE nasce come broker per le grandi aziende e come consulente dei rischi aziendali, di conseguenza ha sempre curato questo aspetto assicurando in maniera adeguata i propri clienti. Tuttavia, pur con alcune lacune, la nuova normativa mette in condizione le aziende più piccole di essere coperte quando si verifica un evento importante come quelli dei mesi scorsi in alcune regioni italiane, eventi che rischiano di compromettere la continuità aziendale. Per questi assicurati, spesso privi della necessaria sensibilità al rischio, non era comunque facile reperire coperture adeguate per i rischi catastrofali.
In che modo la partnership con AnaCap, il vostro investitore, supporta la vostra strategia di espansione e consolidamento nel mercato del brokeraggio?
AnaCap fornisce capitali, competenza nel mercato assicurativo e supporto operativo ed è, dunque, il miglior partner finanziario e strategico insieme al quale accelerare nel percorso di crescita per aggregazioni che EDGE ha iniziato da alcuni anni, accogliendo imprenditori che portano competenza ed eccellenza al progetto, e di questo sono parte integrante.
Come vede il futuro del mercato del brokeraggio assicurativo in Italia, considerando le tendenze recenti come l’innovazione digitale, la crescente attenzione ai rischi emergenti e le sfide economiche?
Il broker tradizionale, che sa fare bene il proprio mestiere di consulente assicurativo, indipendentemente dalla dimensione, non riuscirà a sopravvivere senza trovare soluzioni che consentano di rendere più efficiente e più specialistica la propria attività. Il consolidamento di settore nasce essenzialmente da quelle che, più che tendenze, sono reali necessità. Il passaggio generazionale di molte realtà esistenti induce le nuove generazioni ad aggregarsi alla ricerca di realtà più forti, strutturate ed organizzate.
Tra il processo di consolidamento del mercato, la crescita dell’AI e le incertezze economiche e geopolitiche, esiste ancora un futuro per il piccolo broker indipendente? E guardando al futuro, come dovrà essere il broker di domani?
Nel futuro prossimo vediamo pochissime realtà iperspecializzate su particolari nicchie ed alcune altre piccole realtà che si susseguiranno su aree di business specifiche, e spesso legate all’auto. Ma in concreto saranno pochi gruppi ben strutturati ed organizzati a presidiare il mercato. L’AI cambierà radicalmente il settore potendo anticipare predittivamente i bisogni dei clienti ed i rischi cui vanno incontro. Il broker del futuro sarà sempre più un fornitore di servizi nella fascia bassa del mercato, mentre nella fascia alta avrà un’offerta sempre più specialistica.