Il Consiglio d’Europa ha approvato un testo, sotto forma di raccomandazione, volto a garantire la protezione dei diritti degli assicurati, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei dati sulla loro salute.
In sostanza, il Consiglio d’Europa chiede ai governi di garantire l’assenza di discriminazione, anche sulla base delle caratteristiche genetiche, oltre alla tutela della privacy nel contesto dei contratti assicurativi volti a coprire i rischi legati alla salute, all’età o al decesso.
In altre parole le compagnie non potranno utilizzare e richiedere test genetici per determinare se concedere o meno una polizza, determinare il premio assicurativo e l'indennizzo.
“I dati personali relativi alla salute e al patrimonio genetico – ha affermato il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland – sono estremamente sensibili e devono essere dovutamente protetti. I Governi hanno il dovere di garantire che nessuno sia discriminato a causa delle caratteristiche genetiche. I test genetici a scopi assicurativi devono essere pertanto proibiti. Le nostre raccomandazioni mostrano come proteggere al meglio i diritti degli assicurati in un mercato sempre più internazionale”.