Non si sono ancora spenti gli echi sulla fallita unione tra IntesaSanpaolo e Generali che già si fa largo sul mercato un’altra possibile manovra dai contorni simili. A pensarci sarebbe Unipol che avrebbe messo nel mirino la banca modenese Bper.
Secondo quanto scrive Milano Finanza, Bper Banca (ex Popolare dell’Emilia Romagna) e Unipol avrebbero un’affinità di lungo periodo sfociata lo scorso anno in una prima alleanza finanziaria, con l’acquisto da parte del gruppo assicurativo del 5,01% dell’istituto di credito e con l’ingresso nel cda di Roberto Alfonso Galante, responsabile pianificazione strategica di Unipol.
Quota che ora, stando ad alcune fonti finanziarie, sarebbe salita intorno al 9,99%, ovvero nei pressi della soglia oltre la quale va chiesta l’autorizzazione alla vigilanza di Banca d’Italia. Per saperne di più bisognerà attendere il 22 maggio, quando gli azionisti Bper si presenteranno a staccare il dividendo da 6 centesimi. Ufficialmente, l’ingresso nel capitale di Bper serve a Unipol a tutelare il comune accordo distributivo: la banca vende polizze delle Coop sui suoi sportelli, da un decennio e secondo accordi ormai prossimi alla scadenza. Ma gli acquisti del gruppo guidato da Carlo Cimbri potrebbero nascondere la voglia di compiere un ulteriore passo in avanti, andando oltre i numeri di una Unipol Banca ripulita e magari conferita in Bper, con il gruppo bolognese nel ruolo di primo azionista.
Insomma, un’integrazione che consentirebbe a Unipol di ridurre l’esposizione a un asset considerato non più strategico, come più volte dichiarato da Cimbri, e a Bper Banca di stabilizzare la governance.