In una nota diffusa alla stampa venerdì scorso, il cda di Itas Mutua comunicava di aver preso “positivamente atto della metodologia di assoluta trasparenza e delle unanimi conclusioni del gruppo di lavoro che ha comportato anche l’audizione dei singoli candidati. Al fine di trarne le decisioni in merito, data la mole degli argomenti all’ordine del giorno, sul punto ha sospeso i suoi lavori aggiornandosi ad una ulteriore seduta nei prossimi giorni”.
In poche parole ciò significa che non è stata ancora raggiunta l’intesa sul nome del prossimo direttore generale.
Il favorito della corsa sembrava essere Raffaele Agrusti, forte soprattutto del gradimento del presidente Giovanni Di Benedetto. Ma alla vigilia del cda sono scesi in campo una settantina di delegati Itas, in larga maggioranza trentini e altoatesini, chiedendo di nominare il nuovo direttore generale solo all’unanimità e di scegliere una “figura di spiccata e indiscussa onorabilità” che non presenti aspetti problematici di alcun tipo e, in particolar modo, “provvedimenti legali sanzionatori, richieste di risarcimento danni o altro, anche se poi risolti o definiti in sede giurisdizionale”. Insomma, nessun nome, ma sembra un gentile invito a escludere dalla corsa proprio Agrusti che nei suoi trascorsi alle Generali ha in effetti avuto qualche problema con la compagnia triestina che gli fece causa (vinta peraltro da Agrusti) chiedendo un risarcimento danni.
Una presa di posizione che è stata condivisa anche dalle rappresentanze sindacali aziendali Fisac/Cgil , Uilca e First/Cisl, le quali “ritengono opportuno che la selezione del prossimo direttore venga effettuata in modo ponderato e non affrettato, dando segnali di chiarezza e trasparenza, nella ricerca del bene comune di dipendenti e di soci assicurati, tenendo conto delle radici storiche di Itas Mutua”.
In questa evenienza, le rappresentanze sindacali “chiedono che venga individuata una Governance per il periodo di transizione, con una figura di garanzia in possesso della conoscenza delle dinamiche aziendali, anche valorizzando le risorse interne, alla quale affidare la direzione di Itas, fino al rinnovo delle prossime cariche del consiglio”.