“Il contributo offerto dal mondo assicurativo alla sostenibilità rispecchia una delle priorità della presidenza italiana del G20: la risposta globale al cambiamento climatico. Il lavoro e l’impegno di tutti è fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e gli obiettivi intermedi che ci siamo prefissati. Le imprese assicurative sono un alleato essenziale in questo percorso”.
È il messaggio inviato dal presidente del Consiglio Mario Draghi all’Insurance Summit 2021 dell’Ania in svolgimento a Roma. “Il ruolo di congiunzione tra risparmio privato e tessuto produttivo - ha aggiunto - consente però di aiutare le aziende a mettere in campo soluzioni preventive contro i rischi climatici. La gestione mutualistica del rischio contribuisce a ridurre l’impatto economico degli eventi meteorologici estremi. L’orizzonte di lungo termine può indirizzare gli investimenti verso progetti che portano la crescita sostenibile”.
Draghi ha quindi concluso ricordando che “a fine 2020 il mondo assicurativo aveva all’attivo oltre 1000 miliardi di euro di investimenti a fine 2020”. Ecco allora che l’industria assicurativa può dare “un forte slancio in direzione di una maggiore sostenibilità all’intero settore finanziario. Sono sicuro che le imprese assicurative sapranno cogliere questa opportunità”.
Il ministro dell'Economia Daniele Franco, già presidente di Ivass, ha aggiunto: “Con il consolidamento della ripresa oggi possiamo guardare al futuro con cauto ottimismo, ma dobbiamo continuare a sostenere le nostre economie perché c'è ancora molta incertezza all’orizzonte”.
Nel corso del suo intervento, la presidente dell’Ania Maria Bianca Farina ha osservato come sia evidente da decenni “il trend di crescita delle calamità naturali e il progressivo aumento dei danni provocati sia nei Paesi avanzati che in quelli in via di sviluppo. È sotto gli occhi di tutti. Il tempo a disposizione per agire si fa sempre più stretto. Le gravissime inondazioni in Germania e in Belgio, gli incendi negli Usa, le alluvioni in Cina ci ricordano che è sempre più urgente rafforzare la resilienza delle famiglie e delle imprese con strumenti di mitigazione, prevenzione e trasferimento del rischio”.
Secondo Farina, per gestire il cambiamento climatico e le catastrofi naturali “si devono abbandonare gli obiettivi miopi di breve periodo e aumentare la forza dell'economia e della società, con strumenti come l’assicurazione che offre protezione e opera sulla prevenzione”.
Farina ha anche detto che le compagnie sono consapevoli “di svolgere un ruolo di primo piano per la crescita economica e per una transizione sostenibile, nella sua accezione più ampia, non solo ambientale ma anche sociale e finanziaria. Questo, soprattutto in un’ottica di superamento della crisi sanitaria che non lasci indietro nessuno e che riduca le disparità oggettive che si sono create per famiglie ed imprese in conseguenza della pandemia”.
Agli assicuratori spetta anche un ruolo importante in termini di investitori di attività sostenibili. Da questo punto di vista, ha detto la presidente dell’Ania, “è molto interessante la recente emissione da parte della Commissione europea di 250 miliardi di green bond. Il contributo dell’industria assicurativa su questo fronte può essere rafforzato da un quadro di vigilanza prudenziale che non risulti penalizzante per gli investimenti di medio e lungo termine che sono coerenti con il business model della nostra industria”.
Il presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, ha ricordato come l’Italia sia altamente esposta agli eventi catastrofali, più di molte altre economie avanzate, “ma il grado di copertura assicurativa è relativamente basso. Un ruolo di maggiore importanza per il settore assicurativo, in un quadro rafforzato di cooperazione tra settore pubblico e privato, può essere utile, anche se molti aspetti tecnici e politici devono essere considerati con attenzione”.