
L’Istat ha pubblicato i dati territoriali relativi all’inflazione di settembre, sulla cui base l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita.
In testa alla graduatoria troviamo Genova dove l’inflazione tendenziale pari a +7,3%, la più alta d’Italia, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 1.591 euro per una famiglia media.
In seconda posizione Milano, +5,8% su settembre 2022 e un incremento di spesa pari a 1.575 euro a famiglia, seguita da Alessandria che con +7%, la seconda inflazione più alta d’Italia ex-aequo con Brindisi, per una spesa supplementare pari a 1.555 euro. Al quarto posto Lodi, +6,1% e una stangata pari a 1548 euro, quindi Lecco (+6%, +1523 euro) e Varese (+5,7%, +1503 euro). Seguono Siena e Grosseto, entrambe con +6,6%, la 4° inflazione più alta del Paese, +1488 euro, al nono posto Torino (+6,2%, +1426 euro). Chiude la top ten Firenze (+6,1%, +1423 euro).
Sull’altro fronte della classifica, la città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa è sempre Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+3,4%) e dove in media si spendono “solo” 671 euro in più all’anno. Al 2° posto Caserta, (+3,8%, +739 euro). Medaglia di bronzo Reggio Calabria (+4,2%, +784 euro).
In testa alla classifica delle regioni più “costose”, con un’inflazione annua a +7,1%, abbondantemente la più alta d’Italia, la Liguria che registra a famiglia un aggravio medio pari a 1465 euro su base annua. Segue la Lombardia, dove la crescita dei prezzi del 5,3% implica un’impennata del costo della vita pari a 1377 euro, terzo il Piemonte, +6,2% e 1354 euro.