
Una mossa strategica che conferma l’ambizione di Cherry Bank nel settore del Wealth Management. La banca full-service ha annunciato due innesti di peso nel suo team, puntando a rafforzare la sua presenza nei private markets, un segmento dell’investimento alternativo ancora poco esplorato in Europa ma in rapida espansione a livello globale.
I nuovi volti sono quelli di Francesco Menini e Stefania Cardone, entrambi provenienti da Banca Profilo.
Menini, con oltre vent’anni di esperienza nel mondo della finanza, ricoprirà il ruolo di Head of investment consulting, forte di un solido background maturato anche in Mediobanca PB, dove ha contribuito a strutturare il desk di advisory. Stefania Cardone, che lo affiancherà come Investment consultant, porta con sé oltre un decennio di esperienza, tra Eurizon Capital, Prometeia e Pioneer Investments, arricchendo il team con le sue competenze nell’analisi dei mercati e degli strumenti finanziari.
La nuova unità di Investment Consulting avrà un compito ben preciso: sviluppare un’offerta di prodotti e servizi su misura per la clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals), con un occhio di riguardo per i private markets. Si tratta di un universo che include private equity, venture capital, private credit, real estate e infrastrutture, un mercato che a fine 2024 ha toccato i 13 mila miliardi di dollari a livello globale.
“Sono entusiasta di entrare a far parte di una realtà come Cherry Bank e di avere modo di collaborare con un team di grande professionalità. Sono certo che le competenze maturate nel corso della mia carriera contribuiranno allo sviluppo di questa nuova unità, pensata proprio per affiancare, con soluzioni tailor-made, la nostra clientela UHNWI”, ha commentato Francesco Menini.
Francesco Bossi, Head of wealth management di Cherry Bank, ha sottolineato il ruolo cruciale di questa iniziativa. “Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a Francesco e Stefania nei loro rispettivi ruoli all’interno della nostra squadra. L’Investment Consulting ha un mandato chiaro: sviluppare un’offerta ‘alternative’ distintiva. Dal private equity al private credit, passando per veicoli originati dalla banca stessa. Oggi i private markets rappresentano circa il 15-20% delle nuove allocazioni degli UHNWI negli Stati Uniti; in Europa siamo ancora fermi intorno al 5% ed in Italia ancora meno. Siamo convinti che nei prossimi anni assisteremo a un deciso recupero di questa asset class e vogliamo essere protagonisti di questo percorso”, ha dichiarato.