
La responsabilità sanitaria, nota come MedMal, continua a rappresentare un nodo critico per la sostenibilità del sistema sanitario italiano. Nel 2021 si sono registrati circa 17.200 sinistri, con un mercato assicurativo che supera i 300 milioni di euro l’anno.
Il costo medio per sinistro è di 41.639 euro, ma nelle strutture pubbliche può superare i 76.000 euro, a cui si aggiungono i costi indiretti, come la medicina difensiva, che incide per oltre 10 miliardi di euro annui, pari al 10% della spesa sanitaria complessiva. Le aree cliniche più esposte restano ostetricia e ginecologia, ortopedia e traumatologia, pronto soccorso ed emergenze, dove gli errori diagnostici, le infezioni ospedaliere e gli errori umani generano un impatto diretto sui costi.
Le infezioni correlate all’assistenza (ICA), che causano circa 16 milioni di giornate di degenza aggiuntive in Europa ogni anno, sono un esempio emblematico di come gli eventi avversi possano far lievitare i costi sanitari. Il sistema sanitario italiano si confronta anche con un quadro normativo in evoluzione, segnato dall’introduzione della Tabella Unica Nazionale per la liquidazione dei danni biologici e morali e da una crescente attenzione alla gestione del rischio. Le compagnie assicurative, di conseguenza, hanno dovuto rivedere i propri criteri assuntivi, anche in risposta all’inflazione che ha colpito il settore.
Oltre ai costi diretti, esistono ingenti costi indiretti legati alla medicina difensiva e alla perdita di produttività, sia per i pazienti che per il sistema. Le complicanze da errori clinici, come le infezioni ospedaliere, comportano un prolungamento delle degenze e un aumento dei costi per farmaci e interventi chirurgici. Ogni anno, circa 3,5 milioni di pazienti in Europa contraggono infezioni correlate all’assistenza, con un prolungamento medio della degenza di 8-10 giorni, che in Italia si traduce in circa 2 milioni di giornate letto extra. Le strutture sanitarie devono inoltre fronteggiare una crescente domanda di servizi, soprattutto nelle aree più vulnerabili. L’impatto economico degli errori clinici e dei contenziosi è considerevole, e la gestione del rischio è fondamentale per garantire la sostenibilità del sistema.
In questo contesto, MAG ha brevettato l’Hospital Risk Predictor, un modello innovativo che integra dati storici e analisi quantitative del rischio clinico, aiutando le strutture sanitarie a pianificare meglio gli investimenti, ottimizzare i costi e migliorare la qualità delle cure. L’approccio proattivo alla gestione del rischio, insieme alla crescente informatizzazione delle cartelle cliniche, rappresenta una leva importante per la sostenibilità economica. Il tema è stato al centro dei convegni MAG Healthcare tenuti a Torino e Caserta, rispettivamente a settembre e ottobre 2025, dove esperti del settore hanno analizzato le implicazioni finanziarie della responsabilità sanitaria, con particolare attenzione ai costi diretti e indiretti che gravano sul sistema.