American International Group si ritrova nuovamente alle prese con un cambio di rotta improvviso ai vertici. Secondo una ricostruzione del Wall Street Journal John Neal, indicato come prossimo presidente del gruppo, avrebbe deciso di non assumere più l’incarico per “motivi personali”, a soli quindici giorni dal previsto insediamento. Una mossa che riapre un periodo di forte instabilità manageriale per il colosso assicurativo statunitense, già segnato da uscite eccellenti, tensioni interne e un contesto di governance particolarmente complesso.
Il passo indietro di Neal, comunicato con una nota depositata alla Sec, arriva in un momento delicato. AIG aveva da poco ridefinito la struttura organizzativa creando un nuovo team che avrebbe dovuto fare capo proprio al manager, chiamato a diventare il numero due sotto la guida del Ceo Peter Zaffino.
Neal, che a inizio anno aveva lasciato il ruolo di Ceo dei Lloyd’s of London, aveva inizialmente deciso di unirsi al broker Aon, salvo poi annunciare a luglio la sua prossima destinazione in AIG. Venerdì, però, il cambio di rotta definitivo: nessun commento da parte della compagnia, mentre Neal non ha risposto alle richieste di chiarimento.
La mancata nomina arriva dopo mesi di turbolenze ai piani alti del gruppo, già provato dalla partenza, la scorsa primavera, di David McElroy, responsabile della divisione general insurance che Neal avrebbe dovuto ereditare.
McElroy, 67 anni, aveva lasciato anticipatamente la compagnia “per motivi personali”, ma la sua uscita è stata seguita dall’apertura di un procedimento giudiziario relativo a un episodio avvenuto durante un evento aziendale del 2024. Una cliente ha infatti presentato un’accusa di aggressione sessuale, che McElroy ha respinto dichiarando agli investigatori che si trattava di “due adulti consenzienti” e negando qualsiasi atto sessuale. Successivamente è stato incriminato con quattro capi d’accusa, ai quali ha risposto dichiarandosi non colpevole.
Il suo avvocato, David Kirby, ha affermato che McElroy “nega categoricamente le accuse” e ha espresso fiducia nell’esito del processo previsto per il prossimo anno.
Il tutto avviene mentre AIG continua a presentare risultati economici robusti. Nei giorni scorsi il Ceo Peter Zaffino ha definito “eccezionale” la performance del trimestre chiuso a settembre, sottolineando che la compagnia ha distribuito agli azionisti 1,5 miliardi di dollari nel trimestre, per un totale di 6 miliardi dall’inizio dell’anno, come parte della politica di ritorno del capitale agli investitori.
Zaffino, in carica dal 2021 dopo essere entrato nel gruppo come chief operating officer nel 2017, è considerato il principale artefice della trasformazione del gigante assicurativo, ancora appesantito dagli effetti del salvataggio governativo del 2008. Sotto la sua guida, AIG ha portato avanti un’importante ristrutturazione, separando il business vita e previdenza e riportando in alto la redditività dopo quasi vent’anni segnati da crisi, cambi manageriali e cessioni di asset strategici.
L’uscita di Neal, però, riporta l’attenzione sulle fragilità della governance e lascia aperta la domanda su chi assumerà ora il ruolo di presidente.