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AIAF: troppo allarmismo sui conti pubblici

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Venerdì, 22 Giugno, 2012 - 07:19
Autore: Gillespie

L’AIAF, l’Associazione Italiana degli Analisti Finanziari, sollecita una riflessione attenta sullo stato attuale dei conti pubblici italiani alla luce dei recenti allarmismi diffusi da varie fonti nelle ultime settimane. In questa delicata fase per l’economia italiana, in presenza di una manovra correttiva dei conti pubblici che impone ai cittadini sensibili sacrifici, è fondamentale secondo l’AIAF valutare attentamente i dati statistici e non alimentare un sentimento di sfiducia nei confronti dei provvedimenti stessi, alla luce di una loro presunta inefficacia.

A partire dai dati che saranno resi disponibili dopo l’autotassazione del periodo giugno-luglio, l’AIAF intende avviare un monitoraggio per analizzare i numeri in modo professionale e utile all’interpretazione della dinamica della finanza pubblica del nostro Paese, valutando in modo corretto indicatori che sono cruciali in questa fase di pressione dei mercati finanziari. L’Associazione ritiene, infatti, che le stime diffuse nelle ultime settimane sull’entità delle entrate e il confronto con gli obiettivi di fine anno siano, allo stato attuale, fuorvianti, sebbene la recessione stia pesantemente riducendo le risorse pubbliche più direttamente collegate all’andamento del ciclo economico. Secondo una più accurata analisi statistica dei dati, sottolinea l’Associazione Italiana degli Analisti Finanziari, e come peraltro sottolineato anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, le entrate tributarie registrate fino ad aprile 2012 non possono essere confrontate in misura attendibile con previsioni riferite all’intero 2012 e spalmate sui singoli mesi sulla base della stagionalità dell’anno precedente. Gli effetti più significativi sulle entrate tributarie del 2012, infatti, saranno visibili più chiaramente solo nei prossimi mesi, in particolare dopo la prima applicazione dell’IMU e l’autotassazione dei redditi per le imposte dirette. Inoltre, alla base del calo delle entrate tributarie per il 2011 c’è stato certamente il peggioramento del ciclo economico che ha avuto un impatto significativo sull’IVA. Tuttavia, secondo l’AIAF, non è possibile allo stato attuale definire quanta parte del calo delle imposte sia attribuibile al peggioramento delle condizioni economiche e quanto sia, invece, legato a un eventuale aumento dell’evasione fiscale. L’AIAF evidenzia, inoltre, come anche altri indicatori di finanza pubblica segnalino un miglioramento per il 2012 rispetto al 2011. Il fabbisogno di cassa del settore statale, ad esempio, registra a maggio un valore cumulato da inizio anno pari a 35,1 miliardi di Euro rispetto ai 44,9 miliardi del 2011, con un miglioramento pari a 9,8 miliardi di Euro. Tale dinamica consente di ridurre l’impatto dell’aumento dei tassi dei titoli di Stato sull’onere del debito pubblico, per il quale la vita media resta elevata (6,81 anni) e la cedola media contenuta (4,16%). “Non si tratta di un ragionamento finalizzato unicamente a riconoscere e difendere l’operato dell’attuale Governo - conclude Paolo Balice, Presidente dell’AIAF -, ma vi è la preoccupazione che alimentare un clima di sfiducia possa comportare ulteriori effetti depressivi sui consumi e sugli investimenti, rafforzando così la spirale recessiva”.

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