
Tutti giorni una novità, un colpo di scena, come in una soap opera senza fine, il matrimonio tra Unipol e Fonsai continua a essere rimandato e le sorprese sono all’ordine del giorno. L’ultima, in ordine cronologico, è che dopo aver incassato l’esenzione dall’opa a cascata che apriva le porte all’avvio in pochi giorni degli aumenti di capitale delle società, l’operazione veniva ancora messa in freezer dalla Consob che attende da Fonsai ulteriore documentazione al prospetto informativo.
L’obiettivo è di stringere i tempi per riuscire a ottenere in settimana il via libera dalla Consob alle ricapitalizzazioni da 2,2 miliardi di euro, e avviare le operazioni a partire da lunedì 16 luglio e chiudere il tutto entro la fine del mese.
Nonostante le difficoltà le banche non mollano e continuano a lavorare al consorzio di garanzia senza registrare defezioni fra gli otto istituti che si sono resi disponibili: Mediobanca, Unicredit, Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Nomura e Ubs. Insomma per Unipol e Fonsai quella che si apre oggi sarà una settimana decisiva. Infatti, si attende per mercoledì la decisione del Tar del Lazio sul ricorso presentato da Sator e Palladio contro il via libera dato dall’Isvap al gruppo assicurativo bolognese. Infine, siccome non ci si vuole far mancare niente, vanno registrate le parole di Paolo Ligresti che parla dell’operazione di Unipol come di una manovra “di fatto imposta” da Mediobanca e Unicredit che avrebbero “travalicato i limiti della tutela dei loro diritti” effettuando “forti e continue pressioni mediante pubbliche e private minacce di escussione dei pegni e di conseguente fallimento di Premafin”.