
Mario Greco effettua i primi interventi sulla squadra delle Generali, a poco più di un mese dal suo arrivo a Trieste, dopo l’uscita di Giovanni Perissinotto.
Il nuovo capitano del team del Leone ha infatti iniziato la sua avventura triestina cambiando il direttore finanziario Raffaele Agrusti, (che ricopriva il ruolo dal 2007), a cui è stato affidato il ruolo di “country manager” per l’Italia, ovvero il primo mercato del gruppo che, nelle intenzioni di Greco, dovrà pesare di più per redditività del portafoglio: ad oggi il gruppo realizza nel Paese il 30% del risultato operativo e il 29% dei premi, pari a 20,2 miliardi nel 2011.
Alla poltrona di chief financial officer Mario Greco ha invece chiamato il suo uomo di fiducia Alberto Minali, veronese di 47 anni, già al fianco di Greco in Ras ed Eurizon (con una parentesi in Cattolica Assicurazioni) e da ultimo imprenditore nel capital management con il proprio fondo Eskatos. La gestione degli investimenti finanziari e immobiliari che prima riportava al direttore finanziario farà però direttamente capo al ceo.
E Paolo Vagnone? Fino a ieri country manager per l’Italia, arrivato a Trieste circa un anno fa, farà spazio ad Agrusti andando a sviluppare una piattaforma globale per la gestione dei grandi clienti azienda. L’idea di Greco è che in questo modo si potrà sviluppare il business a livello internazionale garantendo un servizio completo ai clienti commercial e corporate (dove Generali sviluppa il 5% del proprio business, quota che dovrà essere elevata) con un’unica piattaforma organizzativa e operativa. Il nuovo assetto, che rappresenta solo un primo passo di un ampio programma di ristrutturazione organizzativa, diventerà operativo dopo il terzo trimestre, è stato approvato dal comitato esecutivo del gruppo riunitosi a Milano.