
“Siamo di fronte a una situazione grave e minacciosa che mette in discussione l’agibilità stessa dell’esercizio professionale, in equilibrio instabile sul piano inclinato di una forte demotivazione sulle responsabilità e di un calo dell’appropriatezza delle cure”. Con queste premesse, il consiglio nazionale straordinario della Fnomceo (federazione nazionale ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri) svoltosi sabato scorso a Roma, ha invitato il presidente Amedeo Bianco a sostenere organiche iniziative legislative in materia di Responsabilità professionale.
Tra gli obiettivi, spiegano dalla federazione, ci sono sicuramente quello di garantire la sicurezza delle cure; ridefinire i diversi profili di responsabilità penale e civile e quello di affrontare la questione delle assicurazioni e dell’obbligo assicurativo previsto dalla Legge Balduzzi. La sicurezza delle cure e la prevenzione del rischio connesso alle attività mediche e sanitarie, secondo la Fnomceo, non possono prescindere da “una visione, sistematica e sistemica, dei molteplici determinanti che concorrono a definire la complessità del fenomeno e impongono, ai vari livelli di responsabilità, l’individuazione di coerenti e armoniche soluzioni”. In altre parole, occorre investire in una “cultura della Sicurezza” a trecentosessanta gradi, che prenda in considerazione molteplici fattori, a partire da una individuazione e “mappatura dei rischi”, per arrivare alla raccolta e all’analisi delle segnalazioni di incidenti nel momento in cui si manifestano - gestione della crisi -, ma anche alla raccolta e all’analisi ex post dei reclami e del contenzioso, per un’identificazione delle fonti di errore.
Per quanto riguarda i profili penali e civili della responsabilità professionale, secondo la Fnomceo, “non servono interventi settoriali, correzioni di parti del corpo delle Leggi, ma occorre responsabilmente riformare e riequilibrare per via legislativa l’intero sistema della responsabilità del medico e sanitaria”. Infine, per quanto riguarda le assicurazioni: “in un difficile contesto di matrice giuridica e di mercato - a parere della Fnomceo - si sta avvitando una spirale di costi e di incertezze assicurative che oggi sta letteralmente strangolando settori di attività libero-professionali gravati da elevati rischi di risarcimento, e cioè ostetrici-ginecologi, ortopedici, chirurghi generali e di specialità. Occorre dunque cambiare le condizioni per consentire un accesso equo e sostenibile alle coperture assicurative”.