
Axa Italia prosegue nel suo impegno a sostegno dell’ambiente e della lotta al cambiamento climatico, supportando il “progetto Posidonia” di Worldrise Onlus e zeroCO2, nato con l’obiettivo di ripristinare 100mq di prateria di Posidonia oceanica per fornire una soluzione concreta contro la crisi climatica e la perdita di biodiversità e creando consapevolezza sull’importanza di questo ecosistema per il Mar Mediterraneo.
È noto come il gas serra sia una delle principali cause del surriscaldamento globale e ripopolare la flora marina è il primo passo per ristabilire un ecosistema sostenibile.
Si inserisce così la donazione da parte di Axa Italia di 12 m² di Posidonia oceanica nelle acque cristalline di Golfo Aranci in Sardegna.
Un ettaro di posidonia è in grado di ospitare fino a 350 specie differenti ed ogni giorno un suo metro quadro può generare fino a 20 litri di ossigeno. La piantumazione è inoltre un’operazione che rispetta l’equilibrio della terra, prevedendo l’uso di materiali sostenibili come le piante eradicate dalle mareggiate senza intaccare la prateria.
Si tratta di un nuovo importante tassello delle azioni messe in campo dal Gruppo Axa Italia sul fronte della sostenibilità ambientale e ancora una volta, la strada scelta dà piena concretezza alla sua ragion d’essere, “agire per il progresso dell’umanità, proteggendo ciò che conta”, nella consapevolezza della responsabilità dei singoli e delle aziende su un tema cruciale per un futuro più sostenibile e resiliente come la tutela degli oceani, del mare e della biodiversità, in particolare in un Paese come l’Italia, con la sua posizione nel Mediterraneo.
“L’impegno di Axa Italia nel progetto di tutela dei fondali di Golfo Aranci è un piccolo ma importante ulteriore passo di un impegno di lungo periodo nella lotta contro il cambiamento climatico”, ha commentato Giorgia Freddi, direttore comunicazione, CR e public affairs Gruppo Axa Italia. “In linea con la nostra ragion d’essere, agire per il progresso dell’umanità, proteggendo ciò che conta, desideriamo avere un impatto positivo sulla collettività a partire dalla salvaguardia dell’ambiente che è un fattore determinante, anche per la protezione delle persone”.