
Secondo la nuova pubblicazione economica Panorama Settori del gruppo assicurativo Coface che valuta i rischi settoriali del mondo, il rischio credito medio risparmia pochi settori. Costruzioni, metallurgia e distribuzione sarebbero i comparti più vulnerabili. Solidi la farmaceutica, l’energia e i trasporti, mentre sotto sorveglianza sono l’agroalimentare, l’auto e l’elettronica.
Jean-Marc Pillu, CEO del gruppo Coface sostiene che “La globalizzazione impone una visione settoriale che vada oltre la logica Paese e tenga conto delle strategie delle imprese della stessa filiera, dei vincoli di costo legati al trend delle materie prime, dei cambiamenti tecnologici a cui adeguarsi, dello spostamento della domanda verso i Paesi emergenti. Per un assicuratore del credito, nella crisi attuale, identificare e comprendere le tendenze settoriali significa conoscere meglio e prevenire i rischi. L’analisi di questa logica propriamente settoriale, da parte degli esperti di Coface, arricchisce la nostra valutazione delle imprese e più semplicemente la nostra capacità di garantire le transazioni”.
Oggi sono minacciati diversi settori di attività in esame, penalizzati dal rallentamento dell’economia mondiale e dall’evoluzione meno dinamica del commercio internazionale.
Tra i settori solidi la farmaceutica ha beneficiato di un aumento delle spese sanitarie. L’energia gode della propria capacità di generare cash flow. I trasporti, marittimi e aerei, sebbene meno solidi sotto il profilo finanziario, vantano un rischio credito moderato in virtù di una politica di rischi controllata.
Tra le attività “sotto osservazione” l’agroalimentare, l'auto e l'elettronica sono considerati rischiosi dagli esperti di Coface. Se l'industria agroalimentare e l'auto reagiscono in modo diverso secondo le aree geografiche, l'elettronica è vittima sia del rallentamento economico cinese che della recessione europea.
Le prospettive sono invece particolarmente sfavorevoli per tre settori di attività: costruzioni, metallurgia e distribuzione. Gli incidenti di pagamento sono frequenti e testimoniano un rischio significativo, soprattutto nel Sud dell’Europa. Le costruzioni sono per loro natura molto esposte alla congiuntura regionale. Se negli Stati Uniti possiamo aspettarci una lieve ripresa dell’attività, in Europa le difficoltà economiche continuano a colpire famiglie e istituzioni pubbliche, che limitano i propri investimenti senza una imminente ripresa all’orizzonte. In Cina sono state adottate misure per sgonfiare la bolla immobiliare. Il caso della distribuzione è diverso: mentre la sinistrosità evolve favorevolmente, il settore risente soprattutto dei vincoli che pesano sui consumi delle famiglie nei Paesi avanzati.