
Cattolica Assicurazioni risponde con un contro-esposto in Consob alla richiesta con cui “Casa Cattolica”, rete di associazioni contrarie all’accordo con Generali, chiedeva l’intervento dell’authority di Borsa per vigilare sulla regolarità del voto dell’assemblea del prossimo 31 luglio, quando la compagnia veronese dovrà votare la trasformazione in spa.
Nel suo esposto a Consob, si legge in una nota di Cattolica, la compagnia veronese accusa i soci dissenzienti di “una serie di affermazioni e illazioni prive di ogni fondamento e soprattutto tendenti ad inquinare il corretto svolgimento delle operazioni assembleari e altresì i risultati della stessa assemblea del 31 luglio. Per l’ennesima volta segnaliamo l’anomalia di questa situazione, la necessità di responsabilizzare i promotori di Casa Cattolica o, perlomeno, di accertarne l’identità al fine di garantire la massima linearità e trasparenza delle operazioni di voto in corso”. Cattolica “si riserva un proprio comunicato circa la disinformazione posta in essere a danno della Società e di tutti gli azionisti Cattolica” e ricorda che “secondo le leggi vigenti legate all’emergenza Covid, è la società Computershare il Rappresentante designato per tutti i soci azionisti e non vi è alcuno scrutinio, se non la raccolta dei voti e la relativa comunicazione in sede assembleare. Il Gruppo ribadisce inoltre di aver sempre rispettato tutte le indicazioni provenienti dalle Autority”.
La presa di posizione delle compagnia veronese arriva dopo che Casa Cattolica, la rete territoriale che unisce le associazioni dei soci, i rappresentanti delle imprese, delle istituzioni e della società civile contrari a quella che definiscono una “svendita a Generali”, avevano evidenziato di non aver potuto nominare i loro rappresentanti per partecipare alle operazioni di scrutinio.
Da tempo Casa Cattolica nutre dubbi sulla regolarità delle operazioni di voto perché “Computershare, la società delegata, ha previsto che si possa votare da un unico indirizzo email un numero illimitato di volte. Sostanzialmente, una persona che avesse in mano una carta d’identità del socio e il biglietto di partecipazione all’assemblea dello stesso, potrebbe votare per lo stesso. Ora – secondo Casa Cattolica -l’unico modo concreto per verificare la validità del voto è vedere quanti soci hanno effettivamente richiesto personalmente i biglietti di partecipazione all’Assemblea alla propria banca, rilasciati da Monte Titoli”.
Casa Cattolica aveva quindi mandato un esposto alla Consob per chiedere che siano resi noti gli elenchi e le date in cui tutti i soci hanno chiesto a Monte Titoli, tramite gli istituti bancari, il biglietto di assemblea che attesta i requisiti di socio. Nello stesso esposto è stato anche chiesto a Consob di sollecitare l’ufficio legale di Cattolica Assicurazioni a rendere pubblici i verbali di voto entro massimo 3 giorni dallo scrutinio, per permettere ai soci di verificare se il loro voto è stato conteggiato correttamente.