
Nel terzo trimestre dell’anno risultano in aumento i casi di mancato pagamento nel nostro Paese. È quanto si rileva dall’ultimo report trimestrale di Euler Hermes Italia sugli andamenti dei pagamenti delle imprese italiane. Si tratta di un’attenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici, che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti tratto dalla banca dati Euler Hermes Italia, costituito da circa 450.000 aziende.
I dati del 3° trimestre 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011, registrano sul mercato interno la crescita della frequenza (+ 25%), indicatore del numero dei mancati pagamenti, mentre la severità, analisi degli importi medi, resta invariata. Il mercato Export, dopo il buon andamento nel 2011 e i primi mesi del 2012, mostra segnali di deterioramento su entrambi gli indicatori: frequenza (+ 5%) e severità (+ 9%).
“I mancati pagamenti in Italia – afferma Andrea Misticoni, Direttore Centrale di Euler Hermes Italia – proseguono il trend di crescita anche nel 3° trimestre 2012. Il forte rallentamento dei consumi privati, la stretta finanziaria in essere e la relativa crisi di liquidità stanno alimentando sul mercato interno la crescita dei debiti non onorati tra le imprese”. Molti i settori colpiti tra i quali l’agroalimentare, affetto dall’inefficienza della catena distributiva e dalla crescita dei costi per le imprese agricole mentre nella filiera della pelle soffrono le calzature. Il comparto delle costruzioni continua il suo trend negativo anche a causa dell’assenza di investimenti pubblici nelle infrastrutture utili allo sviluppo economico del Paese. “Dal lato export – prosegue Misticoni – si evidenzia un peggioramento dei pagamenti soprattutto in termini di importi medi. Ad incidere su quest’ultimo dato, gli incrementi registrati nei settori chimica, carta e siderurgia. La meccanica, invece, con i suoi prodotti a valore aggiunto e con la specificità di alcune nicchie del comparto, prosegue la sua crescita nei mercati Export esplorando sempre più le mete extra UE”.