I recenti atti di protesta che hanno messo nel mirino le opere d’arte esposte nei musei, senza peraltro mai danneggiare le opere stesse, quanto imbrattare le installazioni di protezione, rischiano di restringere la fruizione di molti capolavori della pittura al pubblico. Si tratta in particolare di opere esposte da gallerie private, spesso non visibili al pubblico, in quanto patrimonio di facoltosi collezionisti.
Filippo Guerrini-Maraldi, chairman private wealth di Howden, terzo broker assicurativo in Italia, nel corso di un evento tenutosi a Firenze a Palazzo Strozzi, organizzato da Deloitte, ha detto che “Si potrebbe verificare un fenomeno preoccupante nel mercato: collezionisti e musei non più disposti a correre il rischio e quadri che finiscono così in magazzino per molti anni. Già nel porto franco di Ginevra, giacciono opere per un valore che supera i 20 miliardi di dollari. E già il proprietario di Autoritratto con orecchio bendato e tubo di Vincent Van Gogh ha fatto trasferire il capolavoro nel porto franco di Zurigo, terminando anticipatamente il contratto di prestito”.
Per ovviare a questo, il broker britannico, tra i primissimi al mondo nel segmento fine art, ha deciso di puntare sulla consulenza e l'expertise accumulata in anni di attività ai massimi livelli.
“Siamo pronti a lavorare con istituzioni e privati per rafforzare la sicurezza e sventare uno scenario penalizzante per tutti gli attori principali del mercato come per il pubblico con un servizio di consulenza che prevede maggiori controlli agli ingressi e sicurezza rafforzata nelle sale grazie all'impiego di tecnologia e personale”, ha spiegato Guerrini-Maraldi.
Howden non prevede polizze ad hoc per il vandalismo degli attivisti climatici. “La nostra offerta resterà all-risk e perfettamente adeguata al livello di rischio”, ha aggiunto Guerrini-Maraldi.
Nelle ultime settimane, hanno fatto scalpore le azioni simboliche degli attivisti di “Ultima Generazione” prima ai Girasoli di Vincent van Gogh alla National Gallery di Londra e poi a Morte e Vita di Gustav Klimt al Leopold Museum di Vienna. In entrambi i casi sono stati imbrattati i vetri di protezione. “I vetri sono lì per proteggere da polvere e luce ultravioletta, non certo dalla zuppa di pomodoro o altri liquidi abrasivi”, ha concluso Guerrini-Maraldi. “Anche se l'arte in sé non viene danneggiata direttamente, i costi di pulizia per riparare una cornice e rimontare un quadro possono raggiungere le decine di migliaia di dollari”. Il mercato delle assicurazioni d’arte a livello globale vale circa 750 milioni di dollari di premi. I tassi di premio sono aumentati di circa il 5% nel 2020 e nel 2021 e sono rimasti stabili quest’anno.