
Non finiscono i guai per la famiglia Ligresti, entrata nel mirino del fisco per colpa del cavallo di Jonella. L’Agenzia delle entrate ha infatti bussato alla porta di Unipol, che oggi controlla Fonsai, per avere chiarimenti sugli elevati compensi percepiti dai membri del comitato esecutivo di Fonsai e sulle generose sponsorizzazioni concesse a Laità, la società ippica che ha in cura i cavalli di Jonella Ligresti.
Infatti, il fisco non ritiene deducibili parte dei compensi corrisposti tra il 2004 e il 2008 agli ex amministratori esecutivi Jonella Ligresti, Giulia Ligresti, Paolo Ligresti, Fausto Marchionni, Massimo Pini e Antonio Talarico. Così come ha contestato la deducibilità dei 4,8 milioni di costi sostenuti per sponsorizzare Laità. Da qui la richiesta di pagare imposte, sanzioni e interessi per 25,7 milioni (13,7 milioni in caso di acquiescenza). Ma non è ancora tutto, perché quelle stesse voci, seppure al momento non contestate, sono presenti tra le pieghe dei bilanci relativi agli esercizi 2009-2011 e potrebbero determinare ulteriori contestazioni per una somma stimabile in 6,7 milioni di euro tra imposte, sanzioni e interessi stimati, riducibili a 3,5 milioni in caso di accordo.