
Con Il libro della neve (Il Mulino), Franco Brevini è il vincitore della 46° edizione del Premio ITAS del Libro di Montagna, il concorso letterario internazionale dedicato alle opere in cui si celebra la montagna in ogni sua forma.
Oltre a vincere nella sezione, "Ricerca e Ambiente" (per la quale la sua opera era in concorso), Franco Brevini è il primo vincitore del Premio ITAS nella sua rinnovata struttura che ora prevede la proclamazione di un vincitore assoluto e un maggior numero di categorie di volumi in gara, passato da tre a cinque. Il concorso, la cui premiazione dei vincitori si inserisce come da tradizione nell’ambito del Trento Film Festival, quest’anno ha superato il record per numero di libri ricevuti: in totale sono pervenute 123 opere da 58 case editrici.
Le altre migliori opere che la giuria ha decretato nelle sezioni in gara sono:
- L’impero in quota (Einaudi) di Silvia Giorcelli Bersani - sezione “Vita e storie di montagna”.
- Trail Running & Ultra Trail (Mulatero editore) di Nicola Giovanelli - sezione “Guide e mappe”.
- Ogre. Il settemila impossibile (Corbaccio) di Doug Scott - sezione "Alpinismo e sport di montagna".
- Una balena va in montagna (Salani editore) di Ester Armanino e Nicola Magrin - sezione “Libri per ragazzi”.
La Menzione speciale Trentino, segnalazione particolare riservata all’opera che valorizza gli autori o l’editoria del Trentino, è stata assegnata a Le radici dei boschi. La questione forestale nel Tirolo italiano durante l‘Ottocento (Publistampa Edizioni) di Mario Cerato.
"Tenacia, orgoglio, meraviglia. Sono queste le tre parole chiave con le quali riassumerei questa particolarissima annata del Premio Itas. Tenacia nell'andare avanti nonostante l'evidenza che le nostre riunioni primaverili saltavano fatalmente una dopo l'altra, e che l'emergenza era da prendere molto sul serio– spiega Enrico Brizzi, Presidente della giuria del Premio ITAS del Libro di Montagna - Neanche per un attimo, tuttavia, abbiamo pensato che questa edizione del Premio potesse saltare. Siamo andati avanti a distanza col pieno sostegno della Compagnia, e crediamo in questo modo di avere reso onore al Premio stesso, agli autori e agli editori di tutti i volumi in concorso. Orgoglio, perché con gli amici del Trento Film Festival siamo stati i primi a tornare in pista, a testimoniare che, per quanto duramente colpiti, si può e si deve ripartire. Meraviglia, infine, nel renderci conto ancora una volta, e più che mai, che l'essere umano è animale sociale, che agogna stare con gli altri e sente propri i libri capaci di parlare al suo cuore. È stato struggente, nei mesi duri della quarantena collettiva, leggere di montagne, grandi spazi, viaggi. Ma appena è stato possibile siamo tornati: lungo i sentieri, nei rifugi, per le alte vie, e qui, dove si celebra la storia d'amore infinita fra chi ama la montagna e chi sa trovare le parole più sorprendenti ed esatte per narrarla".