
Il mercato assicurativo italiano, secondo i dati diffusi dall’Ivass, ha registrato nel 2012 una raccolta premi di 106,1 miliardi di euro, in calo del 3,7% rispetto ai 110,1 miliardi del 2011 (-6,7% in termini reali) che si era chiuso con un significativo -12,5%.
I Rami Vita continuano a pagare il conto più salato alla fase di recessione, con una riduzione della produzione del 4,9% per una raccolta pari a 70,2 miliardi di euro, mentre i Rami Danni subiscono una lieve flessione (-1,3%) fermandosi a 35,8 miliardi (36,3 miliardi nel 2011). Complessivamente, i Rami Danni corrispondono al 33,8% del totale della raccolta del mercato assicurativo italiano (era il 33% nel 2011; 28,5% nel 2010). La raccolta del solo ramo Rc Auto rappresenta il 48,9% dei rami danni e il 16,6% della raccolta complessiva con una flessione dell’1,2% che segna una inversione di tendenza.
In questo scenario di complessiva difficoltà i broker di assicurazioni hanno chiuso l’esercizio 2012 incrementando la loro incidenza sul mercato: il totale dei premi gestiti è salito a 22,7 miliardi di euro (+2,5% rispetto al 2011), per una quota di mercato complessiva del 21,5% (21,1% nel 2011); nei soli Rami Danni i broker operanti in Italia hanno gestito oltre 18 miliardi di euro, per una quota del 50,2 (48,9% nel 2011) sul totale di 35,8 miliardi.
A fronte del persistente calo del numero di agenti assicurativi operanti sul territorio, la professione del broker continua a crescere: a fine 2012 le imprese di brokeraggio – escluse le ditte individuali - iscritte al RUI (Registro Unico degli Intermediari) risultavano essere 1.377, per un aumento dell’11,4% rispetto all’anno precedente. In aumento del 5,7% anche il numero delle persone fisiche, per un totale di 5.041 iscritti.
AIBA conta oggi su 1.135 aziende associate, tra società e ditte individuali, che rappresentano un giro d’affari ormai consolidato pari al 90% di quanto complessivamente gestito dal mercato del brokeraggio assicurativo italiano.