La Guardia di Finanza di Venezia alza il velo sui rapporti sempre più difficili tra il mondo della sanità e le assicurazioni disponendo il blocco del premio di 76 milioni di euro che la Regione Veneto avrebbe dovuto pagare alla compagnia romena City Insurance che, nell’agosto 2011, si era aggiudicata l’appalto per la copertura assicurativa del servizio sanitario regionale. Essendo l’unica concorrente, City Insurance si era aggiudicata il contratto con un ribasso del 10,6% rispetto ai costi preventivati.
Le fiamme gialle si sono recate nella sede italiana della compagnia e hanno sequestrato la documentazione di diverse gare d’appalto con vari enti pubblici italiani tra Veneto, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna, Sicilia, Lombardia, ed Emilia Romagna, che hanno consentito alla società di raggiungere, nel solo 2011, un giro d’affari superiore ai 50 milioni di euro, a fronte di un capitale sociale inferiore di un quinto rispetto ai 50 milioni. La City Insurance aveva vinto numerose gare con le Usl italiane, anche per le cosiddette “Rct Primo Rischio”, legate ai casi di malasanità.
La Finanza sente puzza di bruciato e vuole vederci chiaro. Si sospetta che nella compagine societaria siano presenti figure legata ad elementi della criminalità organizzata. La City Insurance opera in Italia in regime di libertà di prestazione di servizio. La Romania fa parte dell’Unione europea e la società ha quindi ottenuto l’iscrizione all’Isvap che però non può vigilare sui suoi movimenti perché è compito dell’omologa autorità romena.