Gli obiettivi di mobilità sostenibile necessari a rispettare gli impegni internazionali sono ben lontani dall’essere centrati dal settore dei trasporti. Questo il risultato amaro della nuova relazione sulla mobilità mondiale realizzata dalla Sustainable Mobility for All (SuM4All), iniziativa che ha coinvolto 50 organizzazioni tra cui la Banca Mondiale.
Si tratta del primo studio che valuta le prestazioni globali dei trasporti e i progressi compiuti verso quattro obiettivi principali: accesso universale, efficienza, sicurezza e mobilità verde.
La pubblicazione riguarda tutti i sistemi di trasporto. Secondo gli esperti, oltre ad essere inaccessibili a molti dei cittadini più vulnerabili sul pianeta, oggi i trasporti sono appesantiti da un elevato consumo di combustibili fossili, da un aumento delle emissioni di gas serra, dall’inquinamento atmosferico e da rumore, da un numero allarmante di incidenti stradali e dalla riluttanza ad abbracciare la digitalizzazione. Tutto ciò si traduce in congestionamenti delle strade, smog, disparità di accesso alla mobilità e inefficienza degli scambi commerciali.
I trasporti contribuiscono attualmente al 23% delle emissioni globali causate dal consumo di energia e al 18% di tutte le emissioni globali generate delle attività umane, con prospettive oscure.
Entro il 2040, senza drastici correttivi, questa cifra potrebbe salire al 40%.
Per una mobilità realmente sostenibile, il rapporto individua quattro strade da percorrere, con obiettivi tra il 2030 e il 2050: mitigazione del cambiamento climatico, adattamento al cambiamento climatico, inquinamento atmosferico e inquinamento acustico.
Il rapporto vuole aderire all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’ONU, sostenendo che una mobilità realmente sostenibile può contribuire a centrare alcuni dei 17 macro-obiettivi: dall’assistenza sanitaria alla riduzione delle emissioni, dall’accesso all’educazione all’occupazione femminile, fino alla sicurezza alimentare.
Le raccomandazioni prevedono che, entro il 2030, vengano fatti progressi tali nei controlli sulle emissioni da ridurre l’inquinamento atmosferico dei veicoli leggeri e pesanti di circa il 70% rispetto al 2010.