
Interruzione dell’attività e della filiera produttiva, catastrofi naturali, incendi ed esplosioni rientrano tra principali rischi che continuano a preoccupare le aziende globali all'inizio del 2014, secondo la terza edizione dell’annuale Allianz Risk Barometer, nell’ambito del quale sono stati intervistati oltre 400 esperti di assicurazione corporate provenienti da 33 paesi, inclusa l’Italia.
Lo studio di Allianz evidenzia la crescente complessità dei rischi aziendali, fra cui una combinazione di nuovi rischi tecnologici, economici e normativi, che possono dar luogo a una minaccia sistemica per le imprese. Secondo Allianz, le aziende possono reagire al moltiplicarsi dei rischi attraverso controlli interni più rigorosi e adottando, nel contempo, un approccio olistico di risk management.
Il 2014 sarà un anno determinante per le imprese, che si troveranno ad affrontare una serie di nuovi rischi, spiega Axel Theis, CEO di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS): “Definire l’impatto dell'interconnessione tra i vari rischi costituisce una priorità assoluta per i risk manager. Gli attuali piani di continuità operativa devono contemplare una gamma di scenari sempre più ampia, che deve riflettere effetti a catena talvolta nascosti. Ad esempio, una catastrofe naturale può provocare, tra le altre cose, un'interruzione dell'attività, guasti ai sistemi informatici e blackout”.
Oggi più che mai, le imprese temono i rischi informatici e quelli reputazionali. Inoltre, il protrarsi della debole dinamica economica accresce le preoccupazioni legate alla stagnazione/contrazione del mercato e alla carenza di talenti, in particolar modo nei paesi ad alto potenziale di sviluppo.
L’interruzione dell’attività e le perdite relative alla filiera produttiva rappresentano circa il 50-70% di tutte le perdite su beni assicurati, per un valore pari a ben 26 miliardi di dollari l'anno, secondo i dati per il 2013. Come già nel rapporto Risk Barometer dello scorso anno, tali rischi costituiscono il maggior timore delle imprese di tutto il mondo, anche in Australia, Brasile, Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti.
Mentre l’interruzione dell’attività resta la principale minaccia per le società di grandi dimensioni, le medie imprese tendono a preoccuparsi maggiormente di incendi ed esplosioni, dell’impatto delle misure di austerità e dell’accesso al credito.
Le perdite assicurate derivanti dal secondo principale rischio, le catastrofi naturali, si sono collocate a circa 38 miliardi di dollari nel 2013 (fonti: Swiss Re Sigma, AGCS), una cifra addirittura superiore ai danni da interruzione delle attività; l’anno precedente l’importo era ammontato a ben 75 miliardi di dollari per i maggiori danni causati dagli uragani atlantici.
Secondo gli esperti di Allianz, i rischi su cui le imprese si concentreranno maggiormente nel corso del 2014 riguardano i rischi informatici e quelli reputazionali. I rischi informatici hanno registrato il balzo in avanti più significativo nel Risk Barometer di quest’anno, passando dal 15° all’8° posto, mentre i danni alla reputazione aziendale sono saliti dal 10° al 6° posto. Molti dei rischi rientranti nelle prime dieci posizioni della classifica sono strettamente connessi a un potenziale effetto cumulativo, soprattutto nel caso dei mutamenti legislativi, del rischio informatico e della perdita della reputazione.
Per quanto concerne l’Italia il principale rischio è legato alla recessione, a seguire al secondo posto l’interruzione dell’attività e della filiera produttiva e al terzo i rischi reputazionali. “La crisi economica è il tema centrale per le Aziende italiane ma non è l'unico. I nuovi rischi legati alla perdita di reputazione ed il numero crescente e sempre più sofisticato di minacce informatiche fa sì che sia impossibile per qualsiasi organizzazione garantire una protezione completa dal rischio. In tali circostanze, un efficace trasferimento del rischio è un’arma importante per ogni risk manager”, secondo Giorgio Bidoli - CEO di AGCS Italia.