
Le compagnie britanniche hanno speso nel 2016 la ragguardevole somma di circa 830 milioni di euro in risarcimenti per danni subiti da animali domestici assicurati. È quanto comunica l’Association of British Insurers (ABI) che ha anche rivelato come il numero di sinistri verificatisi lo scorso anno rappresenti il massimo storico per il mercato britannico.
Secondo l’ABI le compagnie hanno complessivamente ricevuto 932mila richieste di risarcimento, circa 2.500 al giorno per le coperture degli animali domestici. Il costo totale per gli assicuratori è aumentato del 7% rispetto ai 772 milioni di euro del 2015.
L’aumento del numero dei sinistri denunciati è dovuto, secondo l’ABI, alla crescente gamma dei trattamenti veterinari ora disponibili e al relativo incremento dei costi delle cure per gli animali.
Nonostante l’alto numero dei risarcimenti, ABI osserva come la stragrande maggioranza dei proprietari non assicuri i propri animali domestici: il 70% dei cani e l’85% dei gatti non sono infatti coperti da polizza. Ciò significa che i proprietari di gatti hanno più probabilità, rispetto ai padroni dei cani, di dover far fronte di tasca propria alle onerose spese veterinarie in caso di necessità
Tra le richieste più curiose ricevute lo scorso anno, l’ABI ricorda il caso di un cocker spaniel che pensò bene di ingoiare una siringa per ungere il tacchino di Natale. Tra cure veterinarie e trattamenti per la guarigione del piccolo cocker la spesa è stata di circa 1.900 euro. Curioso anche il caso del pitone che soffriva di anoressia, che per riportarlo in salute ha richiesto una spesa di circa 930 euro.