
Per il country manager Raffaele Agrusti è ormai arrivato il tempo dei saluti in Generali, ma l’addio, che avverrà fra qualche mese sarà comunque soft. L’uscita del top manager, 56 anni, direttore generale dal 2004 e chief financial officer dal 2007, manager del Leone di grande peso dopo trent’anni di carriera e già uomo della finanza del gruppo, non sarà immediata. Alla fine si è scelta la linea morbida piuttosto che lo strappo. Verrebbe così solo posticipata di qualche mese una decisione già presa dal Ceo Mario Greco.
L’attuale country manager dovrebbe essere nominato comunque amministratore delegato di Generali Italia, la nuova realtà che riunirà e semplificherà la struttura organizzativa della compagnia assicurativa nella penisola con la riduzione, fra l’altro, dei marchi da dieci a tre (Generali, Alleanza e Genertel). Agrusti dovrebbe restare in carica per il tempo necessario a completare la sua missione che prevede l’integrazione sotto le insegne di Generali Italia di Ina Assitalia e in novembre della Toro. Un ruolo che lo ha visto efficacemente in prima linea in questi mesi nei vari cantieri delle polizze Generali sparsi per l’Italia. La ristrutturazione avviata dal ceo Mario Greco non risparmia dunque il country manager per l’Italia, quando è già iniziato il count down del progetto Generali Italia, frutto della fusione tra Direzione Italia Generali e Ina Assitalia. Della questione si parlerà sicuramente durante il cda in agenda per il prossimo 5 luglio. In attesa che Greco decida a chi affidare il sostituto di Agrusti, il timone sarà con ogni probabilità affidato pro-tempore a Sergio Balbinot che della nuova compagnia dovrebbe essere il presidente. Tra i nomi dei possibili candidati alla poltrona di Agrusti il più gettonato è quello di Camillo Candia, attualmente ceo di Zurich Italia, che ha già lavorato insieme a Greco sia nella compagnia elvetica sia in Allianz.