Il gruppo Unipol ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto consolidato in crescita del 7,2% a 813 milioni di euro.
In crescita del 9,5% la raccolta diretta assicurativa che si sale a 9,5 miliardi di euro, con i rami Danni si è attestato a 5,5 milioni (+0,3%) e il segmento il Vita a 3,9 milioni di euro (+25,7%).
Il combined ratio al netto della riassicurazione si è posizionato al 92,8% (86% al 30 settembre 2020), mentre il Solvency ratio consolidato a fine settembre risultava pari al 208%. “Chiuderemo il triennio superando tutti i target che ci eravamo prefissi in termini di risultato complessivo e di remunerazione soci, superandolo sicuramente come UnipolSai e confermandolo per quanto riguarda Unipol”, ha commentato il ceo Carlo Cimbri. “I risultati ormai consolidati per fine anno ci dicono che la nostra capacità di distribuzione di dividendo è confermata e anche il target di combined ratio al 93% già raggiunto”. Nel nuovo piano industriale, che sarà presentato nella prossima primavera, sarà anche accentuato il focus sulla bancassurance, ha precisato Cimbri.
Il numero uno di Unipol ha poi sottolineato che “per quest’anno confermeremo la cedola che abbiamo nel business plan, mentre per il prossimo piano strategico stiamo lavorando perché la politica dei dividendi del gruppo sia sicuramente non inferiore a quella garantita nello scorso triennio e anzi possa essere anche più interessante”.
Infine, una considerazione sull’Rc Auto che deve ritrovare un equilibrio tecnico che “oggi impossbile se i sinistri dovessero tornare a un regime di normalità e con le pressioni inflazionistiche”. Cimbri ha osservato che alla luce del calo dei prezzi degli ultimi 5 - 6 anni. “parliamo di un decremento di oltre il 20% del prezzo medio dell’Rc Auto, le tariffe dovranno tendere gradualmente ad aumentare per riportare il settore a un suo equilibrio tecnico”.