Made in Italy
InnovUp – Italian Innovation & Startup Ecosystem, l'associazione che riunisce e rappresenta l'ecosistema italiano dell'imprenditorialità innovativa, e Italian Tech Alliance, l'associazione italiana del venture capital, degli investitori in innovazione e delle Start-Up e PMI innovative italiane, denunciano assieme le conseguenze potenzialmente dannose che il Ddl “Made In Italy” potrebbe avere su Start-Up e PMI innovative oltre che su tutti gli operatori della filiera del venture business.
Nella cornice della campagna “Le Idee Migliori Meritano di Essere Scoperte”, pensata per dare visibilità alle piccole imprese e incoraggiare le persone a supportarle, in un periodo strategico per il business come le festività natalizie, Meta ha analizzato le abitudini di consumo delle persone sui social, attraverso uno studio commissionato a YouGov, che evidenzia quanto siano centrali etica e sostenibilità nelle scelte d’acquisto degli utenti.
L’industria del Made in Italy con la proprietà intellettuale dei suoi prodotti e le banche sono sempre più nel mirino del cybercrime e le autostrade di accesso preferite sono sempre email e Pec.
Il Made in Italy, con le sue eccellenze del territorio, è sempre più presente nelle abitudini di spesa degli italiani, al punto che più di uno su tre (41%) ama acquistare generi agroalimentari direttamente dal produttore locale: frutta, verdura, vino, formaggi, scelti perché garanzia di qualità, cura dei prodotti e, molte volte, in virtù di un rapporto di fiducia con il produttore stesso.
Cresce sul mercato italiano l’offerta di strumenti assicurativi a sostegno dell’export, per rispondere ai rischi commerciali e politici in aumento in molte aree del mondo. D’altra parte, le cifre parlano chiaro, i livelli d’insolvenza tra aziende aumenteranno nel 2020 di un ulteriore 2,6% a livello globale, e questo potrebbe inevitabilmente tradursi in un aumento delle criticità in termini di flussi di cassa e profitti anche per le aziende del nostro Paese.
Solo un terzo (35%) delle medie e grandi aziende italiane intervistate utilizza il marchio “Made in Italy” nelle proprie relazioni internazionali, anche se chi lo impiega riconosce l’elevato valore aggiunto che genera (90%).
Euler Hermes Group e UniCredit hanno siglato una partnership nel trade credit insurance.
Le imprese italiane esportatrici hanno chiuso il 2015 con dati molto positivi per le vendite al di fuori dell’Unione Europea. Secondo i dati comunicati da Assocamerestero, il Made in Italy in senso stretto (esportazioni al netto della componente energetica) fa registrare un incremento annuo dell’8,4%.
SACE al Business Forum di Sharm El Sheik per rafforzare le opportunità di crescita delle imprese italiane in uno dei mercati più strategici per il nostro Paese nell’area del Mediterraneo. Secondo le stime di SACE se l’Italia riuscisse a cogliere a pieno il potenziale espresso dal Paese, il nostro export verso l’Egitto potrebbe raggiungere i 4 miliardi di euro entro il 2019. Un valore che potrebbe salire a 5 miliardi di euro, se l’economia egiziana riuscisse a recuperare a pieno i ritmi di crescita pre-crisi.
Il Consiglio di Amministrazione di SACE ha esaminato i risultati preliminari al 31 dicembre 2014. L’utile lordo, pari a 485 milioni di euro, è superiore rispetto dell’obiettivo di piano industriale.
Il gruppo SACE e Pitti Immagine annunciano la firma di un importante accordo di collaborazione destinato a rafforzare la competitività internazionale delle imprese che partecipano ai saloni organizzati da Pitti Immagine, attraverso un miglior accesso ai prodotti e servizi assicurativo-finanziari messi a disposizione dal gruppo SACE.