
Siamo italiani e da sempre legati ad una solida tradizione motoristica, in particolare alle automobili, che rimangono in testa ai principali mezzi di trasporto scelti per spostarsi nelle città della Penisola (93%), anche se il difficile periodo in cui viviamo sta influenzando in negativo le vendite nel settore delle quattroruote, dove per Federauto il 2013 si chiuderà a quota 1 milione e 280 mila pezzi, l’8% in meno del 2012 assestandosi su valori “antichi”: come nel 1979. L’ultima ricerca dell’Osservatorio Linear dei Servizi ha messo in luce le nuove abitudini degli abitanti dello Stivale in fatto di mobilità alternativa e responsabile, ma sempre su 4 ruote: il car sharing ed il car pooling.
Approccio ad una mobilità responsabile. Questa risulta essere la fotografia dell’Osservatorio Linear dei Servizi dello scenario italiano, dove il 42% degli intervistati afferma di essere favorevole ad una riduzione dell’utilizzo delle automobili nelle proprie città per ridurre il fatidico inquinamento. Il 36% dagli italiani proporrebbe delle limitazioni all’uso delle quattroruote derivate da nuove leggi studiate ad hoc, un altro 25% di italiani pensa sia utile usare sempre meno l’auto per un fattore di sicurezza delle persone. Dato importante è il 6% che sta valutando di dismettere la seconda auto di famiglia.
Si espande sempre di più nello Stivale la conoscenza dei servizi di mobilità alternativa ed ecosostenibile come il car sharing ed il car pooling. Ben 7 italiani su di dieci (70%) dichiarano di essere a conoscenza e di sapere come funzionano i due servizi di mobilità alternativa mentre un 15% non sa bene cosa sono ma ne ha sentito parlare. Solo un altro 15% si dichiara allo scuro sul tema.
Green si ma lentamente. Il 21% degli italiani dichiara di aver usato il car sharing ed il car pooling, in particolare l’11% solo una volta, l’8% qualche volta. La fetta virtuosa degli utenti smart&green è costituita da un 2% che afferma di usare spesso le due novità di trasporto alternativo. Aspetto positivo è il parere degli italiani che non hanno dei servizi attivi di mobilità sostenibile nelle proprie città: il 20% li userebbe quotidianamente, un 19% anche per viaggi extraurbani ed un 41% ne farebbe uso.
Stiamo muovendo i primi passi in un nuovo contesto di mobilità alternativa, l’Italia è all’inizio del percorso se paragonata al resto d’Europa ma negli ultimi tempi sembrerebbe che l’aria stia cambiando, l’arrivo in alcune delle principali città di compagnie specializzate in queste due realtà di mobilità sostenibile e il virtuosismo nella stessa direzione di alcuni comuni hanno dato spinta ed energia ad un tema di sicura importanza per il nostro futuro, che speriamo sia sempre più green!