Il gruppo Generali ha chiuso un 2013 da record con un utile netto di 1,95 miliardi di euro, una vera e propria impennata rispetto ai 94 milioni del 2012. Per il gruppo triestino guidato da Mario Greco si tratta dei migliori risultati registrati negli ultimi sei anni, ovvero dall’inizio della lunga crisi economico-finanziaria mondiale e, spiega una nota, sono stati interamente ottenuti attraverso performance operative.
Generali ha chiuso l’esercizio con un risultato operativo a 4,2 miliardi (+5,3% rispetto al 2012), in crescita in tutte le linee di business. Per quanto riguarda il Vita, la produzione si mantiene stabile a 45,1 miliardi (+0,2%), così come nel segmento Danni, dove i premi sono sostanzialmente stabili a 20,9 miliardi (-0,6%). Nel segmento finanziario, crescono le masse gestite per conto di terzi (+3,8%), contribuendo all’aumento degli Asset Under Management complessivi del Gruppo (+5,4%) a 508 miliardi. Il risultato operativo del segmento cresce del 18,4% a 483 milioni. Questi risultati sono accompagnati da una solida posizione patrimoniale con una crescita del 4% del patrimonio netto a 19.778 milioni. L’indice di Solvency I a fine febbraio raggiunge circa 150%.
“I risultati confermano che siamo in linea o in anticipo rispetto ai target previsti dal piano strategico”, ha sottolineato l’amministratore delegato Mario Greco, ricordando i notevoli passi avanti compiuti dal gruppo del Leone.
Il 2013 è stato il primo anno del piano triennale che punta a disegnare una vera e propria trasformazione di Generali. Infatti, nel corso dell’anno sono stati fatti importanti passi in avanti verso la ricostituzione della redditività e della solidità patrimoniale. Il Gruppo ha riportato il focus sul core business assicurativo attraverso la dismissione di business non-core e gli investimenti per il pieno controllo di attività strategiche, rafforzando e semplificando la governance.