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Il futuro del welfare? Un mix tra pubblico e privato

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Lunedì, 19 Maggio, 2014 - 09:06
Autore: Gillespie

Assicurazioni e previdenza complementare come investimento per il futuro rivolto a giovani e famiglie, aziende e lavoratori, e motore di crescita in un contesto di crisi economica. Dell’impegno del settore assicurativo per il welfare si è discusso a Palazzo Mezzanotte a Milano, durante la Giornata Nazionale della Previdenza. 

Per il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, il punto di partenza è lo stato della finanza pubblica, sul quale pesa l’elevato debito: “C’è la necessità che una parte dell’impegno pubblico sul settore del welfare possa essere trasferito in un sistema misto pubblico privato. In questo processo di cambiamento il ruolo delle assicurazioni è fondamentale” ha detto Minucci.

“In questo mercato le compagnie rappresentano il principale attore”, aggiunge Minucci, che ricorda che questi soggetti commercializzano non soltanto i Pip (piani individuali di previdenza) ma anche i fondi pensione aperti, sono importanti fornitori di servizi di asset management sia per i fondi negoziali di nuova istituzione che per quelli pre-esistenti ed erogano prestazioni in rendita. “Si tratta dunque del settore più impegnato nella previdenza complementare con un’offerta completa”, prosegue Minucci, che fornisce poi una fotografia del settore. “All’interno di questo segmento i Pip, con 2 milioni e 700 mila aderenti, ne rappresentano ormai la forma più diffusa in Italia con una quota di mercato che, dal 2002 al 2013, è progressivamente cresciuta dal 15 al 42%. E anche nel 2013 si sono confermati come la componente più dinamica del secondo e terzo pilastro pensionistico con una crescita del 14,9% in rapporto al +7,7% dei fondi aperti e a una diminuzione dell’1% fatta segnare dai fondi negoziali”.

Per allargare il bacino di aderenti alla previdenza complementare secondo Minucci bisogna innanzitutto agire sul versante della deducibilità fiscale che va ampliata per tutto ciò che è investimento previdenziale.

Il commissario Inps, Vittorio Conti, ha ricordato i cambiamenti nel sistema previdenziale degli ultimi 20 anni e sottolineato l’importanza della previdenza integrativa per far fronte ai bisogni dei pensionati, ai quali la previdenza di base non è più in grado di rispondere, mentre il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi ha sottolineato come in Bankitalia “da tempo diciamo che in Italiac’è una dominazione del credito bancario che può rappresentare un problema”, Ma tra banche e mercato c’è una cerniera fatta da assicurazioni e fondi pensione, che sono soggetti concepiti per migliorare la vita della gente, prosegue Rossi, che però subito aggiunge che lo sono anche le banche e che questa cerniera deve essere solida e flessibile. “Il peso che assicurazioni e fondi pensione hanno però “è ancora piccolo, meno del 10% in Italia, contro una media dell’Ocse che è quasi del 20%”, prosegue Rossi, che poi conclude dicendo che “c’è ancora un margine di crescita molto forte”.

Infine, il presidente della Covip, Rino Tarelli, che ha parlato apertamente della disinformazione dei cittadini ha ricordato che l’assicurazione è predominante tra le forme pensionistiche complementari (fondi aperti e PIP), e svolge un’altra funzione centrale: eroga rendite pensionistiche per dare certezza ai pensionati di oggi e di domani.

Tag: 
Welfare

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