Dopo il calo degli ultimi due mesi, la fiducia sia delle famiglie che delle imprese è rimbalzata più del previsto a giugno. Secondo gli indicatori di Intesa Sanpaolo, la fiducia dei consumatori è salita a sorpresa a 109,5 da 106 di maggio (dato rivisto al rialzo da 105,7 della stima preliminare).
Il livello dell’indice è così tornato vicino ai massimi da quasi 13 anni toccati lo scorso mese di marzo (a 110,8, contro una media storica di 101,4). Il dettaglio mostra che il progresso è diffuso a tutte le principali componenti.
È comunque più marcato per gli indici relativi alla situazione economica dell’Italia che alla condizione personale degli intervistati, e in merito più alle attese per il futuro che ai giudizi sulla situazione corrente.
In pratica, il rimbalzo riguarda in misura più pronunciata le componenti più volatili, quelle che erano calate maggiormente nei mesi precedenti.
A guidare il maggior ottimismo delle famiglie è il deciso miglioramento delle attese sul mercato del lavoro: le aspettative sulla disoccupazione, dopo il forte rimbalzo dei due mesi precedenti, sono tornate a calare in misura decisa (a 9 da 29 di maggio: si tratta del secondo livello più basso – dopo quello dello scorso marzo – dal 2002).
In salita tutte le altre componenti: gli intervistati segnalano un incremento sia dei giudizi che delle attese sulla situazione economica tanto della famiglia quanto del Paese; si riscontrano inoltre giudizi più favorevoli sulle opportunità sia attuali che future di risparmio (in particolare legate all’acquisto di beni durevoli).
Infine, risultano in calo sia i giudizi che le attese sull’andamento dei prezzi al consumo (a - 21 da -14 e a -20 da -15 rispettivamente).
In altre parole, permane l’usuale correlazione negativa tra inflazione percepita/attesa e fiducia delle famiglie: ciò conferma che in questa fase la bassa inflazione resta un fattore positivo, e non negativo, per i consumi (in quanto migliora il potere d’acquisto delle famiglie). Anche l’indice composito di fiducia delle imprese è salito in misura apprezzabile a giugno, a 104,3 da 101,8 di maggio (dato rivisto al ribasso da 102 della prima lettura).
Si tratta di un nuovo record dallo scoppio della crisi (maggio 2008). Il morale delle imprese è aumentato in tutti i principali settori (manifatturiero, costruzioni, servizi e commercio al dettaglio).
L’aumento più consistente si registra nel settore delle costruzioni, dove la fiducia delle imprese è salita a 119,7 da 111,8 di maggio, raggiungendo un massimo da quasi 7 anni: come abbiamo segnalato di recente, la ripresa nel settore è la principale novità positiva dello scenario congiunturale degli ultimi mesi in Italia, anche se riteniamo che essa è destinata ad essere assai irregolare e di modesta entità.
Nel manifatturiero, la fiducia è salita a 103,9 dopo il calo a 103,4 di maggio. Il livello è così tornato vicinissimo al massimo da 4 anni toccato lo scorso aprile (104). La salita dell’indice è trainata dal maggior ottimismo delle imprese su economia ed occupazione, mentre gli indici relativi a ordini e produzione risultano poco variati (stabili gli ordini correnti, per via di un lieve aumento delle commesse dall’interno e di un lieve calo di quelle dall’estero; in lieve diminuzione gli ordinativi attesi; per quanto riguarda l’output, è in modesto aumento quello corrente mentre è invariato quello atteso).