fiducia
Nel primo semestre del 2021, le richieste di mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane hanno fatto segnare un incremento del +20,6% rispetto al corrispondente periodo del 2020, nonostante una leggera contrazione -4,4% registrata nel singolo mese di giugno.
Se da un lato gli assicuratori francesi incassano la fiducia dei consumatori, non mancano le minacce, a partire dal canale bancario che sembra avere inserito il turbo nel segmento danni.
A novembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori torna a diminuire passando da 116 a 114,3, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un lieve calo (0,3 punti percentuali) scendendo da 109,1 a 108,8.
Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in aumento seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura aumentano marcatamente, mentre l’incremento è più contenuto per la componente personale e per quella corrente.
Secondo l’ultimo report pubblicato da Coface, gruppo di matrice francese specializzato nell’assicurazione credito, l’indice PMI di fiducia delle imprese è in forte aumento, nonostante un contesto di persistenti elevati rischi politici negli Stati Uniti (le politiche commerciali e la politica estera della nuova amministrazione) e in Europa (molte elezioni con esito incerto).
La banca tradizionale vuole dire fiducia? Secondo il report di EY Global Consumer Banking Survey 2016, non è proprio così. Anzi: il 40% dei clienti a livello mondale si fida poco degli istituti più tradizionali e inizia a valutare alternative.
Cresce a luglio la fiducia di imprese e consumatori italiani. Secondo il monitoraggio dell’Istat, l’indice per i consumatori è infatti salito a 111,3 da 110,2 mentre per le imprese a 103,3 da 101,2. In particolare, l’indice di fiducia dei consumatori registra un miglioramento del clima personale, di quello corrente e futuro, secondo quanto scrive l’Istat, mentre peggiora il dato sul clima economico.
Ad aprile l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce, passando a 114,2 da 114,9 del mese precedente. Lo comunica L’Istat, segnalando che tutte le stime riferite alle componenti del clima di fiducia dei consumatori risultano in peggioramento: quella economica scende a 140,5 da 142,7, quella personale a 104,8 da 105,7, quella corrente a 110 da 111,1 e quella futura a 120,2 da 120,6.
Dopo il calo degli ultimi due mesi, la fiducia sia delle famiglie che delle imprese è rimbalzata più del previsto a giugno. Secondo gli indicatori di Intesa Sanpaolo, la fiducia dei consumatori è salita a sorpresa a 109,5 da 106 di maggio (dato rivisto al rialzo da 105,7 della stima preliminare).
A marzo, secondo i dati Istat, l’indice composito del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 110,9 da 107,7 di febbraio. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane mostra un deciso miglioramento, salendo a 103,0 da 97,5 del mese scorso.
La fiducia dei consumatori è salita nel mese di aprile a 105,4 da 101,9 di marzo, rivisto da 101,7. Lo rende noto l’Istat che sottolinea come si tratti del risultato migliore da oltre quattro anni, e precisamente dal gennaio 2010, quando l’indice era a 107,4.