Fiducia
Nel quarto trimestre del 2024, i giudizi delle imprese italiane sulla situazione economica generale sono peggiorati, mentre le aspettative sull'inflazione al consumo sono diminuite. Questo è quanto emerge dall'indagine trimestrale condotta dalla Banca d'Italia tra il 20 novembre e il 12 dicembre, su un campione di imprese italiane nei settori dell'industria e dei servizi non finanziari con almeno 50 dipendenti.
Secondo l'ultimo International Business Report (IBR), realizzato dal network di consulenza internazionale Grant Thornton, l'ottimismo tra le imprese globali ha raggiunto nel terzo trimestre del 2024 il livello più alto dall'inizio del monitoraggio nel 2019.
Nel primo semestre del 2021, le richieste di mutui e surroghe da parte delle famiglie italiane hanno fatto segnare un incremento del +20,6% rispetto al corrispondente periodo del 2020, nonostante una leggera contrazione -4,4% registrata nel singolo mese di giugno.
Se da un lato gli assicuratori francesi incassano la fiducia dei consumatori, non mancano le minacce, a partire dal canale bancario che sembra avere inserito il turbo nel segmento danni.
A novembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori torna a diminuire passando da 116 a 114,3, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un lieve calo (0,3 punti percentuali) scendendo da 109,1 a 108,8.
Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in aumento seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura aumentano marcatamente, mentre l’incremento è più contenuto per la componente personale e per quella corrente.
Secondo l’ultimo report pubblicato da Coface, gruppo di matrice francese specializzato nell’assicurazione credito, l’indice PMI di fiducia delle imprese è in forte aumento, nonostante un contesto di persistenti elevati rischi politici negli Stati Uniti (le politiche commerciali e la politica estera della nuova amministrazione) e in Europa (molte elezioni con esito incerto).
La banca tradizionale vuole dire fiducia? Secondo il report di EY Global Consumer Banking Survey 2016, non è proprio così. Anzi: il 40% dei clienti a livello mondale si fida poco degli istituti più tradizionali e inizia a valutare alternative.
Cresce a luglio la fiducia di imprese e consumatori italiani. Secondo il monitoraggio dell’Istat, l’indice per i consumatori è infatti salito a 111,3 da 110,2 mentre per le imprese a 103,3 da 101,2. In particolare, l’indice di fiducia dei consumatori registra un miglioramento del clima personale, di quello corrente e futuro, secondo quanto scrive l’Istat, mentre peggiora il dato sul clima economico.
Ad aprile l’indice del clima di fiducia dei consumatori diminuisce, passando a 114,2 da 114,9 del mese precedente. Lo comunica L’Istat, segnalando che tutte le stime riferite alle componenti del clima di fiducia dei consumatori risultano in peggioramento: quella economica scende a 140,5 da 142,7, quella personale a 104,8 da 105,7, quella corrente a 110 da 111,1 e quella futura a 120,2 da 120,6.
Dopo il calo degli ultimi due mesi, la fiducia sia delle famiglie che delle imprese è rimbalzata più del previsto a giugno. Secondo gli indicatori di Intesa Sanpaolo, la fiducia dei consumatori è salita a sorpresa a 109,5 da 106 di maggio (dato rivisto al rialzo da 105,7 della stima preliminare).
A marzo, secondo i dati Istat, l’indice composito del clima di fiducia dei consumatori aumenta a 110,9 da 107,7 di febbraio. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane mostra un deciso miglioramento, salendo a 103,0 da 97,5 del mese scorso.
La fiducia dei consumatori è salita nel mese di aprile a 105,4 da 101,9 di marzo, rivisto da 101,7. Lo rende noto l’Istat che sottolinea come si tratti del risultato migliore da oltre quattro anni, e precisamente dal gennaio 2010, quando l’indice era a 107,4.