
La ripresa della manifattura viene documentata dai dati sul valore dei prestiti delle banche al settore produttivo (imprese più famiglie produttrici). A giugno 2015 (ultimo dato disponibile) la variazione su base annuale dello stock dei prestiti alla branca delle attività manifatturiere è risultata positiva in aggregato (+0,67%) e, ancora più importante, è risultata positiva in ben 8 degli undici sotto-segmenti per cui si dispone dei dati.
In dettaglio, fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto +4,57%, altre attività manifatturiere +4,24%, fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche +2,45%, industrie alimentari +1,93%, fabbricazione e raffinazione del petrolio, prodotti chimici e farmaceutico +1,04%, industrie tessili 0,49%, fabbricazione prodotti elettronici +0,39%, metallurgia +0,31%, mentre rimangono con un segno meno industria del legno e dell’arredo -2,23%, articoli di carta e prodotti della stampa -1,93% e fabbricazione di macchinari -0,57%.
I dati confermano che la prima parte del 2015 ha registrato un risveglio dell’attività economica nel settore industriale. I recenti dati dell’Istat oltre a rivedere al rialzo il dato complessivo del prodotto interno lordo, la cui crescita congiunturale è stata ritoccata verso l’alto sia nel primo sia nel secondo trimestre (rispettivamente a +0,4 e +0,3%) hanno mostrato come il valore aggiunto prodotto dall’industria in senso stretto (cioè al netto delle costruzioni) sia cresciuto dello 0,69% nell’intero semestre rispetto al semestre precedente. Un ulteriore fronte di informazioni è quello specifico della produzione industriale; sempre secondo l’istituto di statistica i dati corretti per gli effetti di calendario mostrano che nei primi sei mesi si è avuto un +0,4% a livello complessivo che diventa +0,5% se si considerano le sole attività manifatturiere (cresciute dello 0,8% nel trimestre aprile-giugno 2015 rispetto a gennaio-marzo 2015).