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Il PIL globale crescerà di appena il 2,8% nel 2016 e non raggiungerà il 3% fino al 2017. Questo è quanto sostiene Euler Hermes, il leader mondiale delle assicurazioni crediti.
Nell’ultimo rapporto sull’Outlook Economico intitolato “The seven dwarts of global growth” (I sette nani della crescita globale), l’ufficio Studi Economici ha esplorato e analizzato gli andamenti che caratterizzeranno gli scambi, i consumi, gli investimenti e gli altri motori di crescita del PIL nel 2016.
“La buona notizia è che gli investimenti privati si sono finalmente risvegliati nelle economie avanzate e potrebbero dare sostegno alla crescita,” afferma il Capo Economista di Euler Hermes Ludovic Subran. “In Europa, la risalita dei fatturati, una migliore profittabilità delle imprese, la diminuzione del costo del capitale ed i fondi stanziati per le spese belliche potrebbero rivelare sorprese positive. Negli USA, il calo degli investimenti nel settore petrolifero e del gas difficilmente potrà essere bilanciato dai comparti non energetici. In ogni caso, dopo una diminuzione del -5% nel 2015, le insolvenze fra le imprese dovrebbero risalire dell’+1% a livello globale nel corso dell’anno, per la prima volta dal 2009”.
Il rapporto sottolinea la crescente disparità fra mercati emergenti ed economie avanzate. La limitata ripresa di quest’ultime (+2,1%) contrasta con la crescita dei mercati emergenti, che ha toccato il fondo con un +4% per i prossimi 12 mesi. La contrazione dei paesi colpiti da recessione come la Russia e il Brasile è destinata a continuare, anche se meno duramente. Altri mercati emergenti riporteranno ancora una crescita inferiore all’andamento tendenziale, soprattutto quelli esposti ai problemi della Cina, all’aumento dei tassi della Fed e ai prezzi delle materie prime.