Le auto a guida autonoma inizieranno a circolare sulle strade britanniche entro il 2021.
È quanto prevede il ministro dei Trasporti inglese Christopher Grayling che spiegherà nel corso di un incontro con l’associazione degli assicuratori britannici ABI (Association of British Insurers) come il governo intenda “guidare” la rivoluzione delle nuove driverless car che trasformeranno le abitudini delle persone e consentiranno di rendere più facili gli spostamenti di persone anziane e disabili che oggi sono costrette a dipendere dagli altri. Il Ministero dei Trasporti ha sottolineato i risultati di un sondaggio dove il 96% delle persone anziane sosteneva che le auto a guida autonoma le aiuteranno a uscire di casa più spesso e ad avere una vita sociale più attiva, mentre 1/3 delle persone con disabilità pensa che i nuovi veicoli li renderanno più indipendenti.
Secondo Grayling ci sono grosse opportunità in questo mercato emergente in grande sviluppo che potrebbe valere per il Regno Unito circa 31,5 miliardi di euro da qui al 2035. Numeri importanti che giustificano l’impegno del governo britannico a fare dell’isola il leader mondiale nella progettazione, nello sviluppo e anche nell’utilizzo delle nuove auto a tecnologia avanzata.
Le auto a guida autonoma richiedono però un aggiornamento normativo in tema di circolazione e di assicurazione. Argomenti sui quali il governo sta lavorando per restare al passo con l’innovazione tecnologica. Il Ministro ha infatti anticipato che un nuovo pacchetto normativo sulle assicurazioni sarà inserito tra le misure in discussione in Parlamento riguardanti i Veicoli Autonomi ed Elettrici.
Se questi sono gli obiettivi di medio termine del Ministro, gli automobilisti inglesi sembrano avere altre priorità. Un sondaggio realizzato da RAC nel luglio scorso evidenziava come 2 automobilisti su 5 suggerissero al governo di concentrare i loro sforzi nel miglioramento delle condizioni della rete stradale prima di pensare a sostenere lo sviluppo delle driverless car. Inoltre, il 27% del campione riteneva che sarebbe meglio investire i soldi pubblici per la salute o per l’istruzione, mentre il 17% sosteneva che gli investimenti nelle auto a guida autonoma non dovrebbe essere una priorità per il governo.