
Sono i bassi rendimenti la minaccia più grande per le assicurazioni e i fondi pensione. È quanto si può leggere sul rapporto di giugno dell’Eiopa (L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) che sottolinea come l’innovazione tecnologica e i cambiamenti climatici stiano facendo emergere nuove tipologie di rischio.
Il sondaggio qualitativo condotto da Eiopa in primavera sulla base delle informazioni ricevute dalle autorità nazionali di supervisione, conferma che il rischio cyber richiederà una crescente attenzione da parte della vigilanza. Eiopa ha lanciato lo stress test del settore anche per valutare l’impatto su assicurazioni e fondi pensioni degli attacchi di questa natura. In ogni caso, gli sviluppi tecnologici comportano anche delle opportunità di business, specie per nuovi soggetti che possono entrare nel business assicurativo e previdenziale.
In generale le compagnie di assicurazioni, indica l’Autorità Ue, “sono in media capitalizzate in misura adeguata e hanno una redditività positiva nonostante il contesto di bassi rendimenti”. Il requisito di capitale (Solvency) per la società media è del 223% per il settore vita e del 207% per il settore assicurativo non vita. Restano della differenze “significative” tra le società dei vari paesi. Il settore della riassicurazione “appare avere sufficiente capitale per assorbire perdite da catastrofi che sono stati considerevolmente più alte nel2017 rispetto alla media di lungo termine: ciononostante l’impatto delle perdite assicurate più alte sui prezzi futuri nel settore della riassicurazione è tuttora incerto”.
Gli asset totali sono aumentati nella zona euro. La destinazione degli investimenti e i ratio di copertura media per i regimi previdenziali fissi sono rimasti sostanzialmente invariati. Il nuovo quadro di informazioni richieste al settore dei fondi pensione pubblicato lo scorso aprile permetterà secondo l’Eiopa un’analisi più approfondita fondata su dati più completi e rilevante dal terzo trimestre 2019. Il presidente Eiopa Gabriel Bernardino insiste sul fatto che “la disponibilità di dati granulari e di buona qualità è essenziale l’analisi della stabilità finanziaria e la valutazione” del settore. Anche se la normativa Solvency II è operativa da meno di due anni, il quadro di reporting rafforzato “ha già migliorato la base della valutazione del rischio”.