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Le compagnie di assicurazioni giapponesi hanno speso più di 50 miliardi di dollari in acquisizioni negli ultimi cinque anni e sono diventate il secondo big spender di asset assicurativi, dopo gli Stati Uniti.
Una corsa che continuerà e la caccia si sposterà sul continente asiatico, con la Cina in cima ai loro desideri. Questa è almeno l’opinione condivisa da banchieri e assicuratori. I due giganti Nippon Life Insurance e Tokio Marine Holdings, hanno anticipato poche settimane fa la loro intenzione di aumentare il business sui mercati esteri. Negli ultimi anni le compagnie giapponesi sono state principalmente impegnate ad acquisire asset in paesi stranieri, dall’Australia agli Stati Uniti, poiché cercavano di attenuare l’impatto dei tassi di interesse negativi.
L'anno scorso hanno concluso operazioni di M & A per un valore di 6,1 miliardi di dollari, in rialzo del 66% rispetto al 2017. La spinta alla crescita oltreoceano, tuttavia, ha in gran parte escluso la Cina, il terzo mercato assicurativo al mondo dopo gli Stati Uniti e il Giappone, a causa delle norme sulla proprietà straniera e delle fragili relazioni diplomatiche tra le due economie asiatiche.
Il contesto però è in deciso cambiamento visto che la Cina consentirà agli stranieri di detenere partecipazioni di maggioranza in joint venture assicurative nazionali, e Pechino e Tokyo stanno cercando di stringere legami commerciali più stretti.
La Cina diventerà così la più grande opportunità nel settore delle assicurazioni sulla vita.
Pechino si è impegnata a rimuovere completamente il limite di proprietà straniera nelle imprese di assicurazione vita in tre anni.