Generali manda in archivio il 2018 con risultati in forte crescita, a partire dall’utile che raggiunge quota 2,3 miliardi di euro (+9,4%), mentre il risultato operativo risulta pari a 4,9 miliardi (+3%). Il dividendo aumenta così del 5,9% a 0,90 euro azione (era 0,85 euro nel 2017).
Negativo invece il risultato non operativo pari a -1.361 milioni (-1.109 milioni del 2017) per le svalutazioni sugli investimenti azionari e i minori profitti netti di realizzo che riflettono la politica di sostegno ai rendimenti futuri dei propri investimenti.
L’Operating RoE medio 2015-2018 si attesta al 13,4% e prosegue la crescita del New Business Margin Vita a 4,35%, mentre il Combined Ratio si attesta al 93% (+0,1 punti percentuali). La raccolta vita si attesta a 11,4 miliardi (+5,2%) mentre il danni vede premi in crescita del 3,3% a 20,6 miliardi. I premi complessivi del gruppo si attestano a 66,69 miliardi (+4,9%). L’utile dell’Asset Management cresce del 24% a 235 milioni mentre il Regulatory Solvency Ratio si attesta al 216% (da 207% di fine 2017).
“Con i risultati che presentiamo oggi – ha commentato il group Ceo, Philippe Donnet - Assicurazioni Generali chiude il piano 2015-2018 superando tutti i target e completando con successo la trasformazione industriale del Gruppo. Ciò è avvenuto malgrado un contesto generale difficile, a conferma della nostra capacità di esecuzione e di creare valore sostenibile per tutti gli stakeholder. Dal 1° gennaio, tutto il Gruppo è impegnato a eseguire il nuovo piano “Generali 2021”, con l’obiettivo di generare valore crescente per i nostri azionisti, investendo su crescita profittevole, innovazione e trasformazione digitale del nostro business, con l’ambizione di diventare life-time partner per i nostri clienti”.
Sull’opportunità di operazioni di M&A Donnet ha detto di non aver niente da commentare: “Guardiamo a opportunità di sviluppo e crescita dappertutto. Il nostro piano non è basato sull’M&A: questa è solo un potenziale acceleratore della nostra strategia, guardiamo a eventuali opportunità in Europa con disciplina”.