Lo sviluppo della smart mobility, dell’affermazione di una mobilità più efficiente, sostenibile e inclusiva, incentrata sulle esigenze del viaggiatore e capace di migliorarne l’esperienza sono stati gli argomenti al centro del convegno “La Mobilità del Possibile”, svoltosi nei giorni scorsi a Milano.
Nel corso dell’incontro Donato Iacovone, amministratore delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’area Mediterranea ha detto che “La smart mobility è un fenomeno rilevante e strategico per lo sviluppo sostenibile dell’economia. Si stima che questo mercato abbia un valore superiore ai 200 miliardi di euro e che nei prossimi 5 anni assorbirà in Italia circa 2,4 milioni di persone, di cui solo il 45% appartenenti al comparto automotive in senso stretto. Per crescere l’ecosistema della mobilitàha, però bisogno che la dimensione istituzionale e quella infrastrutturale avanzino in parallelo, con un allineamento e coordinamento continui. Solo così si riuscirà a innovare le infrastrutture, a generare un ritorno degli investimenti in nuova mobilità e, soprattutto, ad aumentare e rendere più diffusi quei comportamenti smart in grado di generare un impatto concreto sulla salvaguardia dell’ambiente e su un consumo più sostenibile delle risorse e delle fonti energetiche”.
EY ha realizzato una ricerca sulla mobilità che ha coinvolto 1.500 consumatori italiani. L’88% degli intervistati si sposta per ragioni extra professionali, mentre solo il 63% lo fa per ragioni professionali. I giovani sotto i 24 anni si spostano, soprattutto, per esigenze di tempo libero, mentre per gli anziani (over 65) le commissioni e la spesa rappresentano il principale motivo di spostamento.
Il 93% del campione dichiara di possedere, all’interno del proprio nucleo familiare, almeno un’automobile.
L’auto rimane la prima opzione nella scelta di mobilità (70% degli intervistati), favorita dalla necessità di libertà e dalla frequente inadeguatezza delle infrastrutture e dell’offerta pubblica di servizi di mobilità alternativi. Circa il 49% di coloro che utilizzano assiduamente (oltre 4 volte alla settimana) i mezzi privati
sarebbe disponibili a cambiare il proprio mezzo se fosse disponibile una valida e più economica alternativa.
Dalla ricerca EY emerge che le auto elettriche e ibride si stanno ritagliando una quota di mercato potenziale decisamente significativa: il 47,4% degli intervistati ha dichiarato che, se dovesse cambiare la macchina nei prossimi 3 anni, sceglierebbe un modello elettrico o ibrido. Il dato può essere interpretato come un desiderio crescente di mobilità realmente sostenibile, determinato, oltre che da una maggior sensibilità verso l’ambiente, anche dalle numerose misure restrittive varate dalle varie municipalità.
Se il diesel è preferito ai motori a benzina nei piccoli e medi centri abitati (<30 mila abitanti), nelle grandi città prevale la scelta dell’alimentazione a benzina. L’elettrico riscontra maggior successo nei centri urbani di media dimensione (11%).
In tema di guida autonoma, il 75% degli intervistati dichiara di essere a conoscenza di questo tipo di tecnologia e sempre più utenti (63%) si dicono interessati a utilizzare veicoli dotati di assistenti alla guida che possano accrescere la sicurezza del mezzo. I consumatori italiani vedono, però, ancora molto lontano il giorno in cui, questo tipo di tecnologia, sarà al servizio di tutti.
Dalla ricerca EY emerge che sta crescendo la tendenza verso la ricerca e l’uso di mobilità smart. L’88% degli intervistati, infatti, dichiara di conoscere, utilizzare o quanto meno di aver sentito parlare di almeno uno dei servizi di sharing operanti in Italia. Il 49% degli utenti dice di essere venuto a conoscenza di questi servizi grazie ad altri veicoli presenti per le strade, modalità di pubblicità più efficace dopo l’inserzione su siti web (53,8%).
Il 22% degli utenti italiani che conoscono i servizi di sharing mobility ha utilizzato almeno una volta un servizio di car sharing, mentre il 17% (contro l’8% del 2018) dichiara di aver provato almeno una volta una bicicletta in condivisione.
La mancanza di copertura nelle zone maggiormente frequentate spinge il 21% degli intervistati a scegliere mezzi alternativi. L’utilizzo di veicoli condivisi è sporadico (poche volte durante un anno) per il 71,6% degli intervistati, mentre gli utilizzatori assidui (almeno una volta a settimana) sono meno del 10%. Lo studio evidenzia che la sharing mobility è molto apprezzata dagli utenti che l’hanno utilizzata almeno una volta: il 91% si dichiara, infatti, soddisfatto dell’esperienza.
La maggioranza degli italiani dichiara di aver utilizzato o di utilizzare veicoli in sharing principalmente durante il tempo libero per attività personali (62%), mentre il 56% la utilizza per spostamenti professionali.
Una parte significativa degli utilizzatori (20%) ha dichiarato che da quando utilizza attivamente i servizi di sharing ha rinunciato ad acquistare una nuova auto, ritenendo questi mezzi validi sostituti del veicolo privato.