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Gli organizzatori dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 stanno studiando l’opzione rinvio, in contrasto con la posizione del governo e del Comitato olimpico internazionale (Cio) che continuano a escludere il posticipo o l’annullamento della manifestazione.
Mentre la pandemia di Covid-19 ha imposto la sospensione degli appuntamenti sportivi praticamente in tutto il mondo, il Giappone è stato finora fermo sulle sue posizioni : nessun rinvio, le Olimpiadi si faranno. Tuttavia, la portata dell’emergenza sanitaria sembra iniziare a scalfire l’indomito ottimismo del Cio. “Ci è stato chiesto di simulare l’eventualità di un posticipo dei Giochi”, ha dichiarato in forma anonima alla Reuters un funzionario vicino al comitato organizzatore e impegnato nella stesura della bozza degli scenari. “Stiamo stilando piani alternativi, un piano B, C, D, tenendo conto di diverse tempistiche per il posticipo”, ha precisato, spiegando che nei piani vengono stimati anche i costi dei diversi rinvii.
Tra le varie opzioni in esame ci sono una riduzione dei Giochi e anche lo svolgimento a porte chiuse. Si sta discutendo anche un posticipo di uno o due anni, mentre la speranza è che il rinvio delle Olimpiadi, che dovrebbero iniziare il 24 luglio, non superi i 45 giorni. Chi guarda con grande attenzione all’evolversi della situazione è Swiss Re che ha un’esposizione di 250 milioni di dollari per la cancellazione di eventi ai Giochi di Tokyo 2020. E’ quanto ha detto Dacey, Chief Financial Officer del Gruppo, durante la call sul report annuale 2019 di Swiss Re, aggiungendo che il riassicuratore di Zurigo è esposto per altri casi di cancellazioni eventi superiori ciascuno ai 100 milioni di dollari.