Non piove da settimane, clima secco e temperature oltre la media. Siccome non bastava il coronavirus ad appesantire il carico ci si è messo anche il clima. Secondo le analisi di Meteo Expert, l’Italia sta vivendo la primavera più secca degli ultimi 60 anni. Più colpito il Nord, ma il fenomeno siccità colpisce tutto il Paese che fa i conti con una mancanza d’acqua pari a quella del lago di Como.
L’assenza di piogge delle ultime settimane sta inasprendo il problema della siccità che si trascina ormai da inizio anno: da gennaio a oggi, il nostro Paese ha ricevuto poco più della metà della pioggia che dovrebbe cadere normalmente, con forti ripercussioni anche sulla portata di laghi e fiumi. A livello nazionale ne manca all’appello il 60%. “Per ora si tratta della più elevata anomalia negativa primaverile degli ultimi 60 anni”, spiega Simone Abelli, meteorologo di Meteo Expert. “Le regioni del Nord Italia sono le più provate, con una anomalia del -70%, ma sono in sofferenza anche le regioni del Centro e quelle del Sud, dove il deficit di pioggia è rispettivamente del 59% e 41%”.
Situazione particolarmente pesante per il settore agricolo che oltre alla mancanza di manodopera deve far fronte anche all’allarme siccità. Il rischio è di non veder crescere nulla nei campi, dove le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso e pomodori, sono proseguite nonostante l’emergenza coronavirus. Tutto avviene però in terreni aridi per la mancanza dell’acqua necessaria alle coltivazioni per crescere. E i terreni secchi seminati a cereali rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine. Insomma, i mutamenti climatici rischiano di mettere a repentaglio il settore agricolo.
“Le anomalie pluviometriche di questa prima parte del 2020 sono ripartite in maniera abbastanza uniforme da Nord a Sud”, spiega Abelli. A soffrire di più sono ancora una volta le regioni del Nord dove l’anomalia è del -47%, per un totale di 8.9 miliardi di metri cubi di acqua in meno rispetto alla media. “La zona più critica sembra essere il Piemonte”, commenta Abelli. “A Torino da inizio anno sono caduti solo 24 mm, tutti nel mese di marzo, pari a un deficit di -85% nei primi tre mesi e mezzo del 2020”. La situazione non migliora molto al Centro e al Sud (-43%) dove, sono mancati all’appello rispettivamente 6.4 e 8.1 miliardi di metri cubi di acqua rispetto alla media.